Meloni a Quarta Repubblica replica a Musolino: ‘Rispetto per la magistratura, ma non ricordo plausi per le preferenze’
La Premier ha ricordato gli emendamenti presentati durante la stesura della legge elettorale del Pd: "Ero contraria alle liste bloccate"
04 Dicembre 2024 - 16:41 | di Redazione
La Premier Giorgia Meloni, ospite del programma Quarta Repubblica, per un’intervista a tutto campo è intervenuta, su sollecitazione del conduttore Nicola Porro, replicando alle dichiarazioni di Stefano Musolino, procuratore aggiunto di Reggio Calabria e segretario nazionale di Magistratura Democratica, a seguito della polemica scaturita dal ddl sicurezza.
Trovando “curioso” che un magistrato intervenga su questi temi, il giornalista ha chiesto un parere al presidente del consiglio.
La pratica disciplinare per Musolino
Il Consiglio Superiore della Magistratura ha chiesto l’apertura di una pratica disciplinare nei confronti di Musolino per le sue dichiarazioni, considerate controverse e ritenute potenzialmente in contrasto con il ruolo di autonomia che spetta alla magistratura. Il conduttore Nicola Porro, dopo aver mostrato alla Premier le parole di Musolino, le ha chiesto di esprimere la propria posizione in diretta televisiva.
Meloni: “Non cadrò nella trappola politica contro magistratura”
“Se fossi il segretario di Magistratura Democratica, – ha spiegato Meloni – risponderei che questa è una pesantissima ingerenza nell’autonomia della politica e che c’è un pericoloso tentativo di colpire la credibilità del Parlamento, ma non lo farò. Io sono d’accordo”.
La Premier ha inoltre sottolineato l’importanza di distinguere tra i magistrati che lavorano con serietà e quelli che si lasciano guidare da ideologie:
“Io sto sempre nel racconto delle brave persone che devono dare una mano a far camminare lo Stato italiano e distinguo i pochi magistrati molto ideologizzati dalla stragrande maggioranza che cerca di fare il proprio lavoro in condizioni difficili”.
Meloni ha voluto ribadire il suo rispetto per la magistratura, ricordando che il suo impegno politico è nato proprio in un momento cruciale per la storia giudiziaria del Paese, dopo l’omicidio di Paolo Borsellino.
Nel suo intervento, la Premier ha velatamente criticato la posizione di Magistratura Democratica, evidenziando una presunta discrepanza nelle reazioni a iniziative legislative diverse. Ha citato il suo lavoro durante la stesura della legge elettorale del Partito Democratico:
“Non ricordo i plausi di Magistratura Democratica quando, con Fratelli d’Italia, presentai emendamenti per introdurre le preferenze perché ero contraria alle liste bloccate”.
Per Meloni, il punto centrale del dibattito non riguarda solo l’autonomia della politica, ma anche il rischio di una delegittimazione delle istituzioni parlamentari:
“Nel momento in cui ritengo che questa classe politica non sia adeguata, non posso sostituirmi ad essa. Questo è il nodo della questione”.
Richiamo al regolamento dei magistrati
Infine, Meloni ha sottolineato l’esistenza di una norma nel regolamento comportamentale dei magistrati che vieta l’espressione di opinioni su materie che rientrano nelle loro competenze dirette.
“Ricordo che esiste già una norma che dice che non si dovrebbe esprire opinioni su materie che sono oggetto di quello che stai trattando”.
Un principio che, secondo la Premier, dovrebbe essere rispettato per garantire la credibilità della magistratura stessa.