Reggio, Museo di Zaha Hadid: il cantiere entra nel vivo con la bonifica bellica

A giugno l'avvio dei lavori, la mega opera inizia a prendere forma. Contenzioso con il Cantiere Nautico, soluzione a Pentimele?

I lavori relativi alla realizzazione del Museo di Zaha Hadid entrano nel vivo. L’iter in questi ultimi mesi è andato avanti con operazioni importanti ma spesso ‘dietro le quinte’, adesso invece il cantiere inizierà a prendere vita.

Secondo quanto raccolto, nell’ultima settimana di giugno inizierà l’operazione di bonifica bellica. Il rapporto con la ditta esecutrice dei lavori (la C.C.M. srl di Caserta) era già stato formalizzato nelle scorse settimane, si attendeva però il nullaosta da parte del Ministero dell’Interno.

Via libera arrivato nei giorni scorsi, la bonifica bellica così potrà partire con l’azienda campana che entrerà all’interno del cantiere il prossimo 24 giugno e nei giorni successivi inizierà con le operazioni propedeutiche alla realizzazione vera e propria della mega opera.

Metal detector, scavatori, rilevatori e altri strumenti faranno il loro ingresso nel cantiere, la durata complessiva dei lavori di bonifica bellica saranno di circa 45-60 giorni. Come da prassi in queste situazioni, i metal detector e rilevatori sono chiamati a evidenziare la presenza o meno di ordigni bellici, in caso affermativo previsto l’intervento degli artificieri per far brillare gli stessi.

Da risolvere ancora il contenzioso del Comune di Reggio Calabria con il cantiere nautico situato all’interno della zona interessata dai lavori per la realizzazione del Museo di Zaha Hadid. Circa tre mesi fa la doccia gelata per l’amministrazione, con il Tar Calabria che ha dato ragione al cantiere nautico.

Il TAR ha accolto i ricorsi della società R. Marine Group S.r.l., invalidando i provvedimenti di revoca e sgombero, criticando le amministrazioni (Comune e Autorità di Sistema Portuale) per non aver valutato adeguatamente l’interesse della società e non aver mantenuto gli impegni presi, violando i principi di buona fede e legittimo affidamento.

“Annullare i provvedimenti impugnati, rimborsare le spese legali, eseguire la sentenza, considerare la ricollocazione della società e rivedere i processi decisionali”: questi i passaggi salienti della sentenza del Tar che ha obbligato il Comune a trovare una sistemazione alternativa dove ricollocare il cantiere nautico.

L’interlocuzione tra le parti è andata avanti nelle ultime settimane, diversi gli incontri con i legali della società R. Marine Group S.r.l. Secondo quanto raccolto, è stata individuata un’area nella zona di Pentimele dove sarà possibile ricollocare il cantiere e i dipendenti dello stesso.

La soluzione prevederebbe la permanenza del cantiere nella zona attuale all’interno del porto sino a quando non inizieranno effettivamente i lavori che renderanno obbligatorio il trasloco a Pentimele. L’ipotesi, assicurano fonti interne a Palazzo San Giorgio, è valutata con attenzione dalla società R. Marine Group S.r.l. e potrebbe rappresentare la parola fine verso la soluzione positiva del contenzioso.