Museo del Mare, il retroscena: telefonata tra Falcomatà e Scopelliti

I retroscena di un (doppio) gesto elegante: cosa si sono detti Falcomatà e Scopelliti...

falcomata scopelliti

Il Museo del Mare di Zaha Haid è il perfetto simbolo che racchiude e riassume gli ultimi 20 anni di politica (e non solo) a Reggio Calabria. Nata con l’amministrazione guidata da Giuseppe Scopelliti, l’opera ha vissuto una lunga fase di ‘ibernazione’, prima di essere rispolverata negli ultimi anni dall’amministrazione Falcomatà.

Opera trasversale e democratica, abbraccia il passato con il futuro: primi vagiti ad opera del centrodestra, nascita del cantiere con l’attuale sindaco di centrosinistra e conclusione….con il punto interrogativo, considerato che toccherà alla prossima amministrazione tagliare il traguardo.

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Oggi l’evento relativo alla posa della prima pietra, ha visto la presenza in massa non solo di esponenti dell’amministrazione comunale, della Cobar (azienda che si occuperà dei lavori) e di soggetti dello studio Zaha Hadid, ma anche di istituzioni e semplici cittadini.

Il grande assente era Giuseppe Scopelliti, nessuna sorpresa da questo punto di vista. Come accaduto con l’inaugurazione della Gallico-Gambarie, l’ex sindaco e governatore ha preferito vivere dietro le quinte eventi che certamente lo avranno emozionato e inorgoglito, avendo contributo in modo importante ad entrambe le opere.

Il retroscena interessante però è relativo al contatto telefonico avvenuto tra i due protagonisti della scena politica reggina degli ultimi 20 anni, i due che hanno polarizzato attenzioni e allargato a dismisura le differenze ideologiche e politiche delle rispettive correnti.

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Secondo quanto raccolto, nei giorni scorsi (con discreto anticipo rispetto all’evento fissato per oggi) il sindaco Falcomatà ha contattato telefonicamente Scopelliti, invitandolo a presenziare alla posa della prima pietra.

“E’ un’opera che è nata con la tua amministrazione, e ritengo corretto che tu sia presente“, la sintesi di quanto avrebbe espresso il primo cittadino all’ex governatore. Scopelliti, ringraziando Falcomatà per il garbo mostrato, ha declinato l’invito, specificando di non voler rubare la scena e sottolineando che il palcoscenico nell’evento odierno andava lasciato all’amministrazione in carica.

Appresa della volontà di Scopelliti, Falcomatà nel corso della telefonata ha assicurato che nel corso dell’evento avrebbe evidenziato la primogenitura dell’opera, cosa che poi si è effettivamente verificata.

“Questo progetto è stato pensato e ideato nel 2007 dall’Amministrazione guidata allora da Giuseppe Scopelliti”, il passaggio dedicato da Falcomatà, come anticipato dallo stesso sindaco nella telefonata tra i due.

Il contatto telefonico tra i due protagonisti della scena politica reggina nell’ultimo ventennio rappresenta un unicum e non avrebbe precedenti, ad ascoltare fonti vicine a Falcomatà e Scopelliti. Assume dunque ancor più valore e importanza la telefonata avvenuta la scorsa settimana, a maggior ragione in presenza di un’eleganza che ha contraddistinto sia il gesto del sindaco Falcomatà nel voler invitare Scopelliti alla posa della prima pietra, sia il cortese rifiuto dell’ex governatore, non interessato evidentemente a facili vetrine.

Probabilmente non è ancora tempo per una definitiva ‘pacificazione’ (se mai avverrà) tra l’epoca del Modello Reggio a guida Scopelliti e il decennio ancora in corso a guida Falcomatà, ma nel rumore di una politica che troppo spesso urla solo per confondere e per l’incapacità di aver qualcosa di utile da dire, rappresenta certamente una bella pagina.