Le opere confiscate alla ‘ndrangheta a Roma e Milano: il riscatto culturale di Reggio

Un progetto straordinario, annunciato in anteprima dal delegato metropolitano alla cultura Filippo Quartuccio: "La forza della cultura nel processo di riscatto"


Reggio Calabria, culla di una storia millenaria e di un patrimonio culturale inestimabile, è pronta per imporsi al centro della scena nazionale con un’iniziativa che parla di riscatto, legalità e bellezza.

Un progetto straordinario, annunciato in anteprima dal delegato metropolitano alla cultura Filippo Quartuccio ai microfoni di CityNow, nel corso dell’ultima puntata di Live Break.

La mostra itinerante vedrà opere confiscate alla criminalità organizzata attraversare i confini della Calabria per essere esposte prima a Roma, presso il Museo Andersen, e successivamente a Milano, nel prestigioso Palazzo Reale.

Queste opere, appartenenti alla cosiddetta “confisca Campolo“, rappresentano non solo un valore artistico, ma un simbolo del potere rigenerativo della cultura.

La criminalità organizzata ha marchiato a fuoco la storia della Calabria, ma è proprio dalla bellezza, dall’arte e dalla cultura che la città di Reggio vuole costruire il suo futuro.

“Un passo decisivo – ha detto Quartuccio – per mostrare al mondo il volto migliore di una città spesso ingiustamente sottovalutata”.

Il potere della cultura nel processo di riscatto

“Mercoledì, a Roma, presso il Museo Andersen, ci sarà l’evento di lancio della mostra che abbiamo realizzato con il Ministero della Cultura, l’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati e Sequestrati e il Comune di Milano – ha spiegato ancora Quartuccio. Questa vedrà il protagonismo assoluto della Città Metropolitana di Reggio Calabria, che porterà a Roma sei opere confiscate alla criminalità organizzata, appartenenti alla confisca Campolo, per un paio di settimane”.

Un gesto dall’importante valore simbolico, ricordiamo infatti che le tele protagoniste della mostra non sono semplici quadri, ma frammenti di una storia di rinascita. La prova tangibile che la cultura può trasformare anche ciò che nasce nell’illegalità in qualcosa di positivo per la collettività.

Per una città come Reggio Calabria, che da sempre si trova al crocevia tra bellezza e difficoltà, iniziative come questa rappresentano un tassello decisivo nella creazione di una nuova narrazione in cui la città dello Stretto non sia più solo ‘Ndrangheta, ma anche tanto altro.

“Queste opere, cui si aggiungeranno altre per un totale di 22, saranno esposte successivamente presso il Palazzo Reale di Milano – ha proseguito Quartuccio. Sarà la prima volta che queste opere varcano i confini regionali della Calabria e si proiettano in un contesto di assoluto rispetto”.

Un’occasione unica per Reggio di mostrarsi al mondo sotto una nuova luce, quella di una città che sa offrire bellezza, arte e cultura di livello internazionale.

Reggio Calabria non è solo la città dei Bronzi di Riace, anche se gli straordinari guerrieri venuti dal mare continuano a catalizzare l’attenzione di turisti e studiosi. La città ha un potenziale culturale immenso, che va ben oltre i suoi monumenti storici.

Dal museo archeologico all’affascinante architettura del centro storico, passando per i paesaggi mozzafiato che si aprono sullo Stretto, Reggio è una perla del Mediterraneo ancora in gran parte inesplorata.

“Successivamente, una mostra del Comune di Milano verrà portata a Reggio Calabria per tre mesi, all’inizio del 2025 – ha spiegato ancora Quartuccio. Noi arricchiamo il patrimonio culturale e faremo in modo che Reggio Calabria sia al centro dell’attenzione anche a livello nazionale”.

Quartuccio Consiglio Metropolitano
Il consigliere metropolitano delegato alla cultura Filippo Quartuccio

Il delegato metripolitano alla cultura promette, infine, che la mostra sarà solo una delle tante iniziative in programma per rilanciare la città.

“La sfida è ora quella di rendere Reggio Calabria una meta culturale attiva tutto l’anno, puntando su progetti che coinvolgano la comunità e attraggano visitatori dall’Italia e dall’estero.

L’estate reggina è stata un’estate memorabile, con eventi distribuiti in ogni luogo del centro cittadino e con una diversificazione culturale assolutamente interessante. Il Natale reggino vorremmo che avesse le stesse connotazioni dell’ultima estate reggina che abbiamo vissuto adesso nel 2024″.