I Bronzi di San Casciano a Reggio, Sudano: ‘Occasione unica per ammirarli insieme a quelli di Riace’
E sulla proposta di Sgarbi di inviare i guerrieri al Louvre, facendo cambio con la Gioconda: "Credo sia una provocazione. Chi vuol vedere i Bronzi venga a vedere Reggio e le sue bellezze"
26 Luglio 2024 - 06:30 | di Eva Curatola
Il Museo Archeologico di Reggio Calabria si arricchisce di un nuovo e straordinario capitolo nella sua storia con l’arrivo dei Bronzi di San Casciano.
Questi eccezionali reperti, considerati uno dei più importanti contesti votivi mai scoperti in Italia, sono stati trasferiti al MArRC, pronti per essere ammirati dal pubblico.
Gli archeologi del museo, insieme a quelli di cinque prestigiosi istituti prestatori, hanno iniziato l’allestimento della mostra. Il processo è curato nei minimi dettagli per garantire che questi preziosi reperti vengano esposti in modo adeguato, valorizzando al massimo il loro straordinario valore storico e artistico.
Gli dei ritornano. I bronzi di San Casciano al MArRC
La scoperta dei Bronzi di San Casciano rappresenta una delle più significative acquisizioni archeologiche degli ultimi decenni, che offre una finestra unica sulla vita e le pratiche votive di antiche civiltà.
L’inaugurazione ufficiale dell’esposizione, prevista per il 5 agosto (visitabile fino a gennaio 2025), è attesa con grande entusiasmo e promette di essere un evento di grande risonanza. Il pubblico avrà finalmente l’opportunità di ammirare da vicino questi capolavori dell’antichità, che arricchiranno ulteriormente la già vasta e pregiata collezione del Museo Archeologico di Reggio Calabria.
Oltre venti statue e statuette, migliaia di monete in bronzo e ex-voto anatomici raccontano una storia di devozione, di culti e riti ospitati in luoghi sacri dove l’acqua termale era usata anche a fini terapeutici. L’eccezionale stato di conservazione delle statue all’interno dell’acqua calda ha permesso anche di tramandare lunghe iscrizioni in etrusco e latino che raccontano delle genti che frequentavano il luogo sacro, delle divinità invocate e della compresenza di Etruschi e Romani attorno all’acqua calda.
“Siamo contenti di ospitare la mostra itinerante a Palazzo Piacentini – ha detto il direttore Fabrizio Sudano a CityNow. Prima di Reggio Calabria i bronzi di San Casciano hanno fatto tappa al Quirinale ed al museo di Napoli. La mostra nella città partenopea si è conclusa lo scorso 30 giugno e da lì sono stati trasferiti nella nostra città. In poco più di un mese, dunque, siamo riusciti a fare tutto, dallo smontaggio al trasporto, passando per l’allestimento in corso presso il nostro museo”.
La “vicinanza” con i Bronzi di Riace
“Gli dei ritornano” non è dunque una mostra inflazionata, che farà il giro d’Italia. Solo pochi fortunati avranno la possibilità di vedere i capolavori nella propria città, di certo, quello di Reggio sarà l’unica appuntamento in tutta la Calabria. Una mostra fortemente voluta dal direttore del MArRC che ricorda come la scoperta sia avvenuta proprio nell’anno in cui è celebrato il 50esimo anniversario dai Bronzi di Riace (2022 ndr.):
“Ricordo che al momento della scoperta stavo prendendo parte ad un convegno dedicato ai guerrieri di Riace. Oggi, grazie ai Bronzi di San Casciano – ha spiegato ancora Sudano – valichiamo quelli che sono i confini della storia calabrese con una mostra di respiro internazionale, che dà enorme prestigio al nostro museo, in quanto darà la possibilità ai visitatori di osservare, da vicino, le testimonianze delle due scoperte più importanti avvenute negli ultimi due secoli, a distanza di 50 anni l’una dall’altra: i Bronzi di San Caciano, appunto, e quelli di Riace”.
L’idea di Sgarbi, la soluzione di Sudano
Mentre i bronzi di San Casciano si apprestano a cambiare location per la terza volta dal loro ritrovamento, quelli di Riace si trovano in piante stabile a Reggio Calabria, da diversi decenni. Nonostante qualcuno abbia provato, svariate volte, a farli emigrare altrove. I due guerrieri, però, sono divenuti vero e proprio simbolo della città dello Stretto.
Qualche mese fa il politico e critico d’arteVittorio Sgarbi aveva proposto uno scambio “la Gioconda per i Bronzi”, a tal proposito il direttore del museo ha commentato:
“Credo che Sgarbi, come spesso accade, dica una cosa davvero forte. Ma credo anche si tratti più di una provocazione – non negativa – che di una proposta realizzabile. Noi sappiamo benissimo che i Bronzi non si muovono da Reggio da tantissimo tempo oramai e, come la Gioconda per il Louvre, sono diventati così identitari da non poterne fare a meno. Certo, se mai si dovessero spostare, per la Gioconda varrebbe la pena, ma il loro valore è così inestimabile che non penso si sposteranno mai dalla città. Basti pensare ai marmi del Partenone che si trovano al British Museum di Londra, mai nessuno ha pensato di riportarli ad Atene.
Noi – ha concluso – siamo orgogliosi di avere qui i Bronzi di Riace. A chi vuole osservarli da vicino dico “Venite a Reggio”, non solo per le statue, ma per scoprire una città e la sua provincia che ha cosa straordinaria da mostrare”.
L’arrivo dei Bronzi di San Casciano, comunque, rappresenta una straordinaria occasione per il Museo Archeologico di Reggio Calabria di consolidare il suo ruolo di istituzione culturale di primo piano nel panorama archeologico nazionale.
La città di Reggio Calabria, con il suo patrimonio storico e artistico, avrà così la possibilità di confermarsi come meta imprescindibile per gli appassionati di storia e archeologia, pronta a svelare nuovi tesori del passato.