Reggio, inaugurata la mostra “I colori della mafie”: arte e memoria civile in sinergia

La mostra organizzata in stretta sinergia istituzionale tra UNIRC e la Polizia di Stato, mette in luce l’arte semplice, ma peculiare, del pittore antimafie Gaetano Porcasi. Un racconto delle costanti battaglie sociali contro la criminalità organizzata

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Stamattina, presso l’Università Mediterranea è stata inaugurata la mostra “I colori della mafie” del pittore siciliano Gaetano Porcasi.

La mostra organizzata in stretta sinergia istituzionale tra UNIRC e la Polizia di Stato, mette in luce l’arte semplice, ma peculiare, del pittore antimafie: un racconto delle costanti battaglie sociali contro la criminalità organizzata.

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L’arte di Gaetano Porcasi: storia e impegno civile

Gaetano Porcasi comincia il suo percorso artistico rappresentando la strage di Portella della Ginestra, alla quale ha dedicato una decina di quadri, per poi spostare il focus sugli esponenti delle forze dell’ordine, sui magistrati, sui giornalisti, sui sindacalisti uccisi, sulle vittime della società civile, sulle esperienze antimafia.

Tele di memoria: 150 anni di storia e trasformazione sociale

I suoi quadri passano in rassegna i 150 anni di storia dall’Unità d’Italia, cercando di recuperare angoli di memoria dimenticati e frammenti di storia dove la violenza subita dalle vittime, il loro sangue e la loro morte, diventano quasi una sorta di strumento per avviare una trasformazione interiore finalizzata a stimolare la mente dell’osservatore.
L’arte diventa etica, contenuto morale, stimolo pedagogico, momento educativo.

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Un messaggio di speranza e lotta

Progettare il futuro guardando all’eredità del passato, conservare la memoria per costruire il presente, individuare valori di riferimento e trovare nella propria interiorità la forza per non subire e per saper lottare. Questo è il forte messaggio contenuto nelle tele di Porcasi.

Le sedi espositive e le date della mostra

Tante opere sono in mostra permanente presso la “Casa della Legalità” di Corleone in quella che fu la casa di Bernardo Provenzano e di suo fratello. Ed altre venti presso Villa Fidelia di Spello.
La mostra sarà visitabile dal 7 all’11 aprile, presso il Dipartimento DiGiES dell’Università Mediterranea, con ingresso libero dalle 8.00 alle 20.00.

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