Mostra DIA, Gratteri invita i politici: ‘Per la mafia non esistono ricette ma necessità’

"Vorrei che questa mostra venisse vista non solo dai ragazzi". L'invito ai parlamentari da parte del Procuratore

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Contro le mafie “non esiste una ricetta, esiste la possibilità e la necessità di modificare tutto il sistema penale, processuale e detentivo in modo tale che noi siamo nelle condizioni di intervenire sul balcone abusivo, sul cancello abusivo e sull’omicidio di mafia o sul grande traffico di droga. Ma se non si ha questa visione, che le modifiche devono servire a tutta la gamma dei reati, non andiamo da nessuna parte e faremo solo tanti spezzatini. E questa volontà in questo momento non la vedo e neanche il barlume”.

A dirlo è stato il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, che è intervenuto, nella giornata di ieri, all’inaugurazione della mostra organizzata dalla Direzione investigativa antimafia in occasione del trentennale della fondazione del Corpo cui ha partecipato il direttore della Dia Maurizio Vallone. Solamente la scorsa settimana, l’iniziativa culturale a sostegno della legalità, ha fatto tappa a Reggio Calabria.

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“Ricordatevi – ha detto parlando con i giornalisti – che non esiste una ricetta per un problema. Non esiste una riforma da fare per contrastare le infiltrazione ai fondi del Pnrr, bisogna fare delle modifiche che servono a tutto, a tutti i reati, a tutte le tipologie reati. Perché ricordatevi che anche un cancello abusivo è importante perseguirlo perché se io oggi risolvo il problema di un cancello abusivo che chiude una strada, io per l’anno prossimo ho evitato un omicidio. Questa è la visione che ho io, da procuratore della Repubblica, al contrasto delle mafie”.

“Vorrei che questa mostra – ha aggiunto – venisse vista non solo dai ragazzi. La Dia ha pensato soprattutto alle scuole ed è un pensiero importante, nobile, bello. Ma io vorrei invece che la vedessero i politici.

Vorrei che venissero i parlamentari a vedere questi pannelli, soprattutto quelli iniziali, dove ci sono le stragi, e che li guardassero prima di andare a discutere in aula dell’ergastolo ostativo o dell’ordinamento penitenziario o della legge sui collaboratori di giustizia o su altro. Ci sono tantissime cose che vanno modificate ma soprattutto” è necessario “ragionare in termini organici delle modifiche normative. È inutile che si continui a modificare un pezzettino pensando e gridando alla soluzione del problema”.

Fonte: Ansa Calabria