Morte Santelli, Morra indagato per le frasi dette dopo la scomparsa della Presidente
La Procura di Cosenza ipotizza il reato di diffamazione aggravata e continuata. Lui rilancia: ‘Ho appena detto che audirò Palamara…’
11 Febbraio 2021 - 18:50 | di Claudio Labate
Diffamazione aggravata e continuata. È questo il reato per cui il senatore pentastellato e Presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra, sarebbe stato indagato dalla Procura della Repubblica di Cosenza. A darne notizia è l’agenzia Dire, secondo cui il fascicolo su Morra era stato aperto all’indomani della frasi pronunciate anche in diretta facebook e riguardanti la defunta Presidente della Regione Calabria Jole Santelli.
Cosa disse Morra
Le frasi incriminate sono state dette dal presidente della Commissione Antimafia a novembre scorso, dopo qualche settimana dalla tragica scomparsa della presidente Santelli:
“Era noto a tutti che la presidente della Calabria Santelli fosse una grave malata oncologica. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte”.
Secondo la ricostruzione offerta da Dire, subito dopo quelle frasi, le sorelle di Jole Santelli, Paola e Roberta, parti offese, presentarono querela.
Ma il concetto, in maniera più ampia era stato poi rilanciato anche nella trasmissione di RaiTre, “In mezz’ora in più”, quando al cospetto della conduttrice Lucia Annunziata disse:
“La stessa compianta Santelli ha rilasciato interviste in cui ha affrontato lei stessa la questione della malattia a dimostrazione del fatto che tutti conoscevano. Il mio rilievo è che se adesso la regione Calabria si trova con un facente funzione e un presidente del consiglio regionale arrestato con accuse gravi, ebbene l’elettore calabrese, e questo vale anche per me, non deve stupirsi e lamentarsi perché non era imprevedibile quello che è successo”.
Morra infine aggiunse:
“E’ diritto delle persone più deboli candidarsi, io dico che il voto in casi come questo è condizionato”.
Il teorema di Morra
La notizia è stata rilanciata dallo stesso presidente della Commissione Antimafia, ipotizzando una sorta di strana coincidenza:
“Dopo due giorni dall’aver divulgato la notizia della prossima audizione del Dott. Palamara in Commissione Antimafia, apprendo da un’agenzia di essere indagato per diffamazione. Sarà un caso… Mi sembra irrituale che quelle parole, oggetto di polemiche formidabili, possano produrre un’inchiesta con ipotesi di diffamazione aggravata e continuata. Sarà la magistratura ad accertarlo, io continuo e cercherò di audire il dottor Palamara”.
Lo stesso Morra ha poi annunciato che informerà, per come prevedono le regole del Movimento 5 Stelle, i probiviri e il garante:
“se ho sbagliato dovrò rispondere dei miei errori. Se non ho sbagliato, come penso, tutto dovrà essere archiviato”.