Brogli elettorali a Reggio, Minicuci: ‘Mi costituirò parte civile. Se qualcuno ha sbagliato…’
"A Reggio Calabria la democrazia è stata calpestata. Castorina? Gli auguro buon lavoro", le parole di Minicuci
14 Luglio 2022 - 19:39 | di Pasquale Romano
Brogli elettorali a Reggio Calabria, un sussulto ha rotto il silenzio prolungato. Quanto accaduto a Latina nei giorni scorsi, ha causato un nuovo impulso tra chi (nelle quiete generale) chiede verità.
La sezione di Latina del Tar del Lazio ha accolto uno dei ricorsi sulle elezioni comunali del 3 e 4 ottobre 2021 annullando la proclamazione degli eletti e l’esito in ventidue sezioni su 116. La decisione dei giudici amministrativi ha comportato la decadenza del sindaco Damiano Coletta e dell’intero Consiglio comunale e il ritorno alle urne per le sezioni oggetto della contestazione.
Il ricorso era stato presentato da alcuni candidati consiglieri comunali non eletti della lista “Latina nel cuore”, a supporto di Vincenzo Zaccheo, partendo dall’ipotesi che in alcune sezioni elettorali, 33 su 116, si sarebbero verificate irregolarità tali da inficiare il risultato stesso.
Ai microfoni di CityNow, Klaus Davi nei giorni scorsi aveva fatto il parallelo tra le due vicende.
“A Latina sono decaduti sindaco e consiglio comunale, Reggio Calabria si conferma città dimenticata da tutti. Spero ancora ci possa essere uno scatto d’orgoglio, nonostante i vari appelli, rimane il totale silenzio della Prefettura. Non penso debba avere funzione di assenza in una situazione del genere.
A Reggio ancora si parla di Scopelliti mentre la città affonda in una illegalità dilagante. Non ci possiamo affidare solo alla magistratura, anche i cittadini devono ribellarsi. Dispiace -prosegue Davi- perchè l’immagine proiettata della città nell’anno dei Bronzi, è devastante. Ovunque vado, la gente mi chiede ‘le istituzioni dove sono?’.
Nino Minicuci, candidato sindaco che alle scorse comunali è stato superato alle urne dal riconfermato Giuseppe Falcomatà, al pari di Klaus Davi si dice amareggiato e deluso per quanto accaduto.
“La democrazia a Reggio Calabria è stata calpestata, siamo ormai colonia dell’Italia. Secondo quelle che sono state le indagini, ricordo che ci sono brogli accertati con voti di anziani infermi e addirittura persone decedute. Abbiamo fatto numerose segnalazioni al Prefetto, lui ci ha risposto che ha mandato tutto al Ministero dell’Interno.
Non ci arrendiamo e andremo avanti, aspettiamo la chiusura delle indagini e gli eventuali rinvii a giudizio. Se è vero tutto quello che hanno detto gli inquirenti, i lestofanti ci sono. Io -dichiara Minicuci ai microfoni di CityNow- mi costituirò parte civile nel processo penale e devolverò il ricavato in beneficenza ad associazioni bisognose del territorio.
Chiederemo in modo esplicito e formale l’annullamento delle elezioni al Ministero dell’Interno e faremo anche un intervento presso la Corte dei Conti per il danno di immagine subito dalla città. Reggio Calabria è stata sputtanata“, sottolinea il già candidato a sindaco.
Minucuci, assieme al movimento Nuova Italia Unita coordinato da Luigi Catalano, sulla questione dei brogli elettorali aveva presentato senza successo un ricorso al Tar.
“La sentenza del Tar si rifà al termine perentorio di 30 giorni dalla proclamazione degli eletti entro il quale è possibile presentare ricorsi. Prima della volontà popolare però viene il principio democratico che è clamorosamente mancato alle ultime comunali reggine.
Il Consiglio di Stato ha definitivamente stabilito che il ricorso andava presentato entro i 30 giorni, ma i brogli sono stati scoperti dopo e quindi era materialmente impossibile per noi rispettare i tempi. L’uso rigoroso di una norma può essere dannosa, come in questo caso”, le parole di Minicuci.
Nel corso della trasmissione di CityNow ‘Live Break’, Antonino Castorina ha evidenziato come Minicuci e Nuova Italia Unita abbiano in sostanza presentato un ricorso inutile, considerato che era stato sforato il termine di 30 giorni. Domani l’ex capogruppo del Pd rientrerà ufficialmente in consiglio comunale.
“Sulla vicenda specifica non devo rispondere a Castorina. Una norma europea prevede che quando i fatti non sono prevedibili, i termini possono essere prorogati. Credo sia accaduto esattamente questo nella vicenda dei brogli elettorali.
All’ex capogruppo del Pd, nel momento in cui la giustizia ha detto prima che doveva essere allontanato con il divieto di dimora e adesso invece che può rientrare in consiglio, auguro buon lavoro. Rimango garantista sempre e a non giorni alterni”.