Comune di Reggio, Ripepi attacca Lanucara: ‘Non dice la verità. Sua mail introvabile’

Massimo Ripepi accusa l’Assessore Marisa Lanucara di non rispettare lo Statuto Comunale e di aver evitato il confronto con la Commissione.

Consigliere Massimo Ripepi (1)

“In merito alle dichiarazioni rese dall’Assessora Comunale alle Attività Produttive, Marisa Lanucara, sulla sua mancata partecipazione all’ultima seduta della Commissione Controllo e Garanzia, è doveroso ristabilire la verità dei fatti, documentata dalla registrazione audio-video della riunione. Durante la seduta, infatti, ho richiesto alla segretaria di verificare la posta elettronica della Commissione per accertare l’eventuale ricezione di una comunicazione dell’Assessora Lanucara.

La risposta è stata chiara ed inequivocabile: non risultava alcuna giustificazione per l’assenza, ma solamente un rifiuto all’invito per la riunione.” – ha dichiarato il Presidente della Commissione Controllo e Garanzia, Massimo Ripepi.

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Accuse di mancanza di trasparenza e violazione dello Statuto Comunale

“Le dichiarazioni dell’Assessora sono prive di ogni fondamento e tentano di distorcere i fatti per sottrarsi alle proprie responsabilità istituzionali.” – continua il Consigliere Comunale Ripepi.

“È gravissimo ed irresponsabile che si tenti di barare, gettando fango per minare la credibilità delle Istituzioni e il diritto dei cittadini alla trasparenza. Ad aggravare la vicenda, è una successiva mail di giustificazione che l’Assessora, non si sa in quale momento, avrebbe inviato alla Commissione, dalle cui improvvide parole emerge una plateale violazione di quanto stabilisce l’articolo 40 dello Statuto Comunale, che impone l’obbligo di presenza del Sindaco e degli Assessori alle sedute delle Commissioni Consiliari.”

Il rifiuto dell’Assessora Lanucara e la mancata partecipazione alla Commissione

“Lanucara ha scelto sua sponte di non partecipare alla Commissione perché ha ritenuto che ‘non ci fossero elementi sostanziali da sottoporre alla Commissione’. Insomma, un inammissibile atteggiamento di totale disprezzo per le regole, visto che il già citato art. 40 dello Statuto non ammette valutazioni personali.

Del resto, che le scuse accampate da Lanucara siano politicamente inconsistenti è lei stessa a rivelarlo, dal momento che nella stessa nota, ci tiene a fare sapere che ha incontrato il sindacato SUL perché da amministratore pubblico ha il compito di ascoltare le istanze di tutti, a prescindere dalla loro rappresentatività.”

Il mancato confronto con la Commissione e i commercianti

“Una strana sensibilità istituzionale, che funziona ad intermittenza, quella dell’Assessora Lanucara, che non ha ritenuto suo dovere partecipare alla seduta di Commissione, dove le rammento, sono rappresentati sia i colleghi di maggioranza che di opposizione ed erano presenti anche i rappresentanti dei commercianti.

Ogni Commissione, infatti, rappresenta l’intero Consiglio Comunale, che a sua volta rappresenta l’intera popolazione della città! Non andare in Commissione per futili e autoaddotti motivi significa non voler rendere conto alla popolazione di Reggio Calabria del proprio operato.” – ha rimproverato Massimo Ripepi.

Accuse di cancellazione di email e confusione istituzionale

“Una cieca volontà di non confrontarsi fino al punto di insinuare che qualcuno abbia cancellato una sua mail che risulta introvabile. Insomma, accusa i dipendenti comunali di aver omesso o distrutto atti formali della pubblica amministrazione.” – ha evidenziato il Consigliere Ripepi.

“Ad aggravare la posizione della Lanucara, l’evidente volontà di alterare i fatti della riunione sindacale. Un incontro svoltosi con modalità non istituzionali, per come lei stessa dichiara oggi, che però al termine di quel tavolo aveva fatto ben altre dichiarazioni. Salvo poi essere pubblicamente contestata dagli stessi commercianti di Piazza del Popolo, che si sono costituiti in Comitato per evitare strumentalizzazioni ed inganni.”

Il Presidente Massimo Ripepi conclude: “Mentre il tema della rappresentanza non è una questione politica, ma puramente democratica, tentare di confondere le acque non cambia la sostanza di questa ennesima oscura pagina di Palazzo San Giorgio in cui si fanno chiacchiere, mentre i commercianti di Piazza del Popolo sono in strada e non lavorano da quasi 2 mesi.”