L’appello di Maria Antonietta Rositani: “Denunciare vuol dire libertà, chiedete aiuto”
Un appello sincero a tutte le donne che subiscono violenza e vivono nel terrore
13 Gennaio 2020 - 09:45 | Redazione
Dopo aver lasciato la terapia intensiva del Policlinico di Bari dopo 10 lunghi mesi, Maria Antonietta non intende abbandonare la sua lotta contro la violenza sulle donne.
Di seguito il suo ultimo messaggio pubblicato sul proprio profilo FB:
Buon giorno amici, con oggi sono arrivata a 10 lunghi mesi di degenza all’ospedale di Bari, sofferenza e dolori ancora presenti ma tanta voglia di giustizia, giustizia per i miei figli che sono stati privati dello loro mamma, giustizia per i miei genitori che vedono e condividono costantemente il mio dolore, giustizia per tutti voi che pregate per me, giustizia per tutte quelle donne che non c’è l’anno fatta, per quelle che stanno lottando come me per la vita e per quelle donne che stanno subendo e vivono nel terrore, ed è proprio a voi donne che mi rivolgo: presto non fate trascorrere più altro tempo; denunciate subito perché più tempo passa più per voi sarà difficile dovete dire basta a coloro che vi hanno strappato via la voglia di vivere basta con il tormento della paura, basta col pensare e se poi lo denuncio cosa succede.. ve lo dico io cosa succede, vi racconto io cosa è successo a me “quella mattina del 20 dicembre 2017 uscii di casa dopo una di notte di insulti e di botte, dopo che anche mia figlia fu aggredita dal padre, ed andai a denunciare mio marito dai carabinieri, la paura era molta pensavo: quando torno a casa se lo scopre mi ammazza, ma subito dopo mi dicevo tanto se non lo denuncio mi ammazza lo stesso, e i miei figli cosa faranno? io devo fare qualcosa per loro devo reagire alla violenza e così feci la mia prima denuncia e tornai a casa, arrivò il 5 gennaio 2018 lui nel frattempo non smise mai di maltrattarmi finché quella mattina presa dalla paura che fossimo giunti alla fine mia figlia chiese aiuto a mio fratello il quale mandò subito la polizia a casa mia ,mio marito fu subito portato in questura io in ospedale, nel pomeriggio io lo denunciai e da quel giorno ho finalmente assaporato la libertà di vivere all’interno della mia casa che era diventata per me la mia prigione “quindi donne denunciare vuol dire libertà vuol dire credere nella giustizia per avere giustizia fatelo chiedete aiuto, noi donne siamo forti ed è proprio per questo che ci dobbiamo unire in questa battaglia contro la violenza per diventare ancora più forti ,io ci sono e ci sarò, insieme c’è la faremo STOP ALLA VIOLENZA, stop a questi LADRI DI VITE vi voglio bene con voi per sempre Maria Antonietta