Marchio Reggina: un’offerta ufficiale, due annunciate e poi?

Il sindaco: "A differenza degli altri, dobbiamo tenere tutti insieme all’interesse collettivo"

Bandecchi Falcomatà Ballarino

Diventa sempre più interessante l’avvicinamento alla prossima tappa, ritenuta fondamentale per il futuro del calcio a Reggio. Quel 28 maggio indicato come data ultima delle offerte per quello che riguarda l’acquisizione dei beni materiali e immateriali della Reggina. Esattamente il giorno dopo, l’apertura delle buste per poi procedere all’asta.

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Chi si è mosso con largo anticipo è il sindaco di Terni Stefano Bandecchi che ha già depositato la sua offerta specificandone si tratti di una iniziativa esclusivamente a titolo personale. Lo aveva promesso e lo ha fatto, perché all’ex presidente della Ternana tutto gli si può dire, tranne che non sia uno di parola. Se darà un seguito alla proposta non lo sappiamo e neppure se abbia intenzione di partecipare all’asta. Chi invece lo ha annunciato con una lunga diretta è il sindaco Giuseppe Falcomatà: “Comunico ufficialmente che con l’odierna delibera di giunta, l’amministrazione comunale parteciperà all’asta del marchio, ovviamente abbiamo fatto tutte le verifiche tecniche e ringrazio tutti i dirigenti per il prezioso lavoro svolto. Il 29 saremo presenti assieme agli altri soggetti che hanno manifestato interesse al marchio, a differenza degli altri però noi dobbiamo tenere tutti insieme all’interesse collettivo. Ovviamente non sto dicendo che il marchio sarà certamente nostro, ma oggi posso dire che la città sarà della partita affrontando altri avversari, partita che speriamo di vincere. Dobbiamo riflettere su cosa sia meglio per la città, che il marchio sia di un proprietario o invece sia messo in sicurezza dal Comune come farebbe una famiglia curando una persona cara“.

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Siamo curiosi di sapere fino a dove ci si spingerà in fase di rilancio, anche se il primo cittadino è stato abbastanza chiaro nel momento in cui con un invito neanche troppo velato, si è rivolto ai concorrenti chiedendo di lasciare strada e spazio all’Ente Pubblico. Un desiderio il suo, non sappiamo quanto percorribile.

E poi c’è la LFA Reggio che, oltre a essere sollecitata sin dal primo insediamento e per ogni giornata di tutto il campionato dai tifosi su identità e tradizione, ha annunciato ripetutamente di essere della partita anzi, denominazione e marchio li ha sempre collocati tra le priorità. Difficile immaginare che il patron Ballarino rinunci a presentare l’offerta nonostante Falcomatà l’abbia di fatto invitato a non farlo o comunque a non andare al rialzo. E così quei toni che sembravano ammorbidirsi nel giorno della visita del primo cittadino al S. Agata, potrebbero nuovamente trasformarsi in uno ‘scontro’ in sede di asta.

E poi? E poi gli investitori dei quali se ne parla ormai da diverso tempo. In tanti erano convinti si presentassero alla manifestazione di interesse per il S. Agata, cosa non avvenuta. Si attende di capire se qualcuno spunterà per il marchio. Il primo cittadino più volte si è sbilanciato sull’argomento, parlando di continue interlocuzioni con soggetti curiosi e interessati. Ma a questo punto il suo invito a lasciare la storia della Reggina in mano al Comune di Reggio Calabria, varrebbe anche per loro? Immaginiamo di si.