Maltrattamenti in famiglia nel reggino. Divieto di avvicinamento nei confronti di un 54enne
E' fatto divieto di avvicinarsi alla persona offesa e a recarsi nei luoghi solitamente frequentati dalla moglie e dai figli
10 Agosto 2020 - 10:15 | Comunicato
Allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi dalla stessa frequentati per maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e lesioni personali.
Sabato scorso, i Carabinieri della Stazione di Melito di Porto Salvo (RC) hanno dato esecuzione ad una ordinanza di misura cautelare di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi dalla stessa frequentati, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della Procura della Repubblica, diretta dal Dott. Giovanni Bombardieri, nei confronti di P. P., 54enne di Roghudi (RC), marito della vittima.
Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore Dott. Nunzio De Salvo e dal Procuratore Aggiunto Dott. Gerardo Dominijanni, hanno avuto avvio grazie alla richiesta di intervento giunta al numero d’emergenza 112 ed alla successiva denuncia da parte della moglie, M. S., 51enne melitese. Nel corso dell’attività, i Carabinieri hanno accertato numerosi episodi di violenze e maltrattamenti, perpetrati nel corso degli anni, fin dall’inizio del rapporto coniugale, anche nei confronti dei tre figli della coppia e culminati nell’ultimo grave episodio del 3 agosto u.s., che ha portato la vittima a richiedere l’intervento dei Carabinieri.
L’attività investigativa ha fatto emergere come le condotte violente, intimidatorie e vessatorie poste in essere dal marito e padre erano ripetute e sistematiche, sia all’indirizzo della moglie che dei figli, e si manifestavano non solo con violenza fisica, ma anche con ingiurie, insulti ed umiliazioni quasi quotidiane, il tutto per futili motivi.
Al 54enne, allontanato dalla casa familiare, è fatto divieto di avvicinarsi alla persona offesa e a recarsi nei luoghi solitamente frequentati dalla moglie e dai figli e dovrà ora rispondere dei reati di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e lesioni personali.
Il risultato operativo raggiunto testimonia, ancora una volta, il costante impegno profuso dall’Arma dei Carabinieri nell’ambito della Rete di supporto antiviolenza, realizzata in sintonia con le “linee guida” del Protocollo operativo “Codice Rosso”, stabilito dal Procuratore della Repubblica in attuazione delle direttive sancite dalla Legge n. 69 del 2019, a tutela delle fasce deboli.