Locri, scritte contro Don Ciotti sui muri del Vescovado


Scritte offensive sono apparse nella notte sui muri della struttura di Locri che in questi giorni ospita Don Ciotti, presidente di Libera.

“Più lavoro meno sbirri”, “Don Ciotti sbirro” e “Don Ciotti è più sbirro del Sindaco”, queste le frasi apposte sul muro. Le scritte, subito cancellate dagli operai del Comune, hanno indignato l’intera cittadinanza.

Proprio ieri la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Locri per la XXII manifestazione nazionale della Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Il Capo dello Stato da Locri ha lanciato un duro monito contro le mafie, affermando tra l’altro che “i mafiosi non hanno onore nè coraggio”. Nell’occasione Mattarella ha incontrato Don Ciotti, presidente dell’associazione che lotta contro le mafie e la figlia di Nicola Ruffo, ucciso a Bari nel 1974. “Gli ho chiesto di rompere il cerimoniale e di abbracciarmi – raccontava ieri la donna -. Non è stato l’abbraccio del presidente della Repubblica, ma quello di un fratello che ha negli occhi il mio stesso dolore”. Don Ciotti, ospite a Locri del vescovo Patrizio Oliva, aveva definito la mafia come una “peste” sottolineando anche che “la Costituzione è il primo testo Antimafia”.

Sempre a Locri domani arriveranno il presidente del Senato, Pietro Grasso e il guardasigilli, Andrea Orlando per partecipare alla marcia dove saranno letti i nomi delle 950 vittime delle mafie.