Lo spettacolo “Reggio Electro Night” chiude il Bergamotto art Festival
03 Settembre 2018 - 16:07 | di Pasquale Romano
Cultura, teatro, danza, arte e musica hanno scandito l’ultima giornata di eventi della prima edizione del Bergamotto Art Festival, promosso dalla fondazione Giuseppe Marino, con il patrocinio del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, ente quest’ultimo che ha contribuito all’organizzazione della manifestazione. Avviato con la condivisione di esperienze legate al Bergamotto, e più in generale alle Essenze, il festival ha riservato fino all’ultimo giorno emozioni, divertimento e occasioni di valorizzazione del territorio.
“Il nostro è un bilancio assolutamente positivo per le risposte significative e importanti che Reggio e la sua provincia hanno inteso riservare agli eventi proposti dal Bergamotto Art Festival”, ha commentato il presidente della fondazione Giuseppe Marino, Antonio Marino.”Siamo già al lavoro per la seconda edizione dentro la quale continueranno a convivere, come in questa edizione è accaduto in particolar modo per la Calabria, la Puglia e la Campania, le tante e bellissime voci del Sud.
La nostra visione è sempre quella di operare per la valorizzazione del nostro territorio, partendo dalle essenze del Bergamotto, che ci rende unici nel mondo, del gelsomino e degli agrumi, che nel passato hanno costituito risorse preziose e che ad oggi sono dimenticate. Dove questa visione ci porterà, lo scopriremo nel tempo ma siamo certi che sia la strada giusta. La fondazione Giuseppe Marino certamente, con entusiasmo, conferma il proprio impegno” ha concluso il presidente della fondazione Giuseppe Marino, Antonio Marino.
Nella sala Orsi del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, diretto da Carmelo Malacrino, l’ultimo incontro del ciclo dedicato alla Letteratura ha visto protagonista il racconto de “I luoghi dell’abbandono: appunti di geografia sentimentale” a cura di Vito Teti, professore ordinario di Antropologia culturale dell’Unical, che dialogando con Gilberto Floriani, direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese, ha posto il luce “la necessità di recuperare la memoria storica e di coltivare la ‘restanza’ come valore dinamico, come atto di amore e di passione di un popolo che sceglie di rimanere per cambiare ciò che non va, per vivere e non per aspettare che le case cadano e per attendere passivamente”.
La conversazione è stata arricchita dalle letture di alcuni brani, tratti dalle sue opere, a cura degli studenti Barbara Aragona e William Versavia del laboratorio teatrale del liceo classico Tommaso Campanella di Reggio Calabria e dell’attrice Giusy Loschiavo.
L’incontro si è pregiato della partecipazione straordinaria dell’attore e cantante Peppe Barra che ha magistralmente interpretato il brano “La casa del tempo”, tratto dal racconto “I sette palombelli”, e il racconto “La vecchia scorticata”, tratti da “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile. “Precorrendo di circa due secoli Hans Christian Andersen, Luigi Capuana, i fratelli Grimm e Oscar Wilde, Giambattista Basile si è dedicato al mondo delle fiabe e delle tradizioni popolari come esperienza qualificante di crescita culturale e riscatto”, ha sottolineando il maestro Barra, omaggiato alla fine con “La bergamotta”, una creazione in carta pesta ispirata al pregiato agrume e opera dell’artista reggina Elena Iacopino.
L’arena Ciccio Franco di Reggio Calabria ha poi ospitato un variegato spettacolo serale. Prima l’artista pugliese Maurizio Ferrieri, con la partecipazione dei ballerini Noemi Bellifemine e Giorgio Jackson, ha proposto al pubblico, sulle note della canzone di Jennifer Rush “The power of Love”, una suggestiva perfomance coreutica e artistica incentrata sul femminicidio e sull’Amore che lo contrasta.
Quindi l’incursione dei trampolieri Morks giunti a Reggio Calabria direttamente dalla repubblica di Pallonia, e l’intro “Dove il mare ascolta” con la danza di Francesco Loschiavo e l’interpretazione a cura di Giusy Loschiavo di un brano tratto dal volume Novecento di Alessandro Baricco, sulle musiche del violinista Lino Cannavacciuolo.
Originari di Taurianova, i due artisti calabresi sono proiettati ormai su scenari e set importanti. Giusy Loschiavo, diplomata presso l’accademia d’Arte Drammatica Cassiopea Teatro Sperimentazione, ha interpretato “Ciechi”, tratto da “Cecità” di Josè Saramago, di scena anche al castello Aragonese di Reggio Calabria, nel 2010, nell’ambito del Magna Grecia Teatro Festival.
Nel 2016 ha ricoperto anche il ruolo di Giulia Visentin nella fiction di canale 5 ”Ultimo 5”, per la regia di Alexis Sweet. Francesco Loschiavo ha studiato danza contemporanea a Roma, formandosi all’Opificio, scuola di Danza e Arti dello Spettacolo. Ha calcato palcoscenici teatrali prestigiosi con “Vacanze Romane” accanto a Serena Autieri, con lo “Schiaccianoci”, coreografia dei Giuliano Peparini, nel tour in Belgio nel 2017, fino a quelli televisivi di Italia’s Got Talent.
All’arena dello Stretto di Reggio Calabria, Giusy Loschiavo con le parole e Francesco Loschiavo con le movenze, hanno celebrato un suggestivo ritorno in terra natia, attraverso un originale ed emozionante omaggio al mare. Poi lo show di hip hop, trap, soul, funk con “Reggio electro night”, animato dal body painting ispirato al bergamotto di Weronique art.
Sul palco ha infatti sfilato la bellissima Silvia Santoro, con il corpo magistralmente dipinto. Nel frattempo protagonista la musica. Dopo la cantante Rosalba Santoro, interprete pugliese dalla voce potente e profonda, il giovane e talentuoso rapper e produttore di Torre Annunziata, Valerio “Nazo” Passeri, ha condiviso il palco con Salvatore Camelia e Pasquale Cirillo proponendo al pubblico parole fresche e impegnate, un invito semplice ma deciso a considerare la verità imperfetta più autentica ed importante della perfezione dell’apparenza.
Quindi sul palco la tradizione napoletana frutto di ricerca e riscoperta di vinili rari ad opera di DNApoli, all’anagrafe Gianpaolo Della Noce, appassionato di collezionismo musicale e che, fedele alle origini, ancora mette in consolle 33 giri e 45 giri e, nonostante la rivoluzione digitale, non rinuncia alla magia del contatto con i dischi. Infine la carica di Luigi Andolfi, in arte Luis Rodriguez, incontenibile e creativo Dj originario di Napoli.
Produttore dall’età di sette anni, Luis Rodriguez con il suo talento, la sua energia, il suo sound originale, il suo ritmo travolgente ha trasformato, in questa notte di fine estate, l’arena dello Stretto Ciccio Franco di Reggio Calabria in una pista da discoteca. Uno spettacolo dai mille linguaggi affidato alla sapiente regia di Michele Pesce.
Di scena tra il lungomare Falcomatà e il corso Garibaldi anche il teatro di strada e le arti del fuoco dell’audace duo Mana Performing arts e l’estro impareggiabile dello street artist Gennaro Troia e dell’opera in 3 D, ispirata al bergamotto, realizzata in piazza Italia.
Grande successo di pubblico anche per la mostra dal titolo Paisi del fotografo vibonese Gianfranco Ferraro, allestita presso la Galleria di palazzo San Giorgio, curata da Sandro Iovine, con le musiche originali di Paolo Del Vecchio in sottofondo.