L’insonne Grillo scuote Reggio Calabria: “Quotate la ‘ndrangheta in borsa. La città è abbandonata”
Di scena al Cilea di Reggio Calabria con il suo ultimo spettacolo ‘Insomnia’, il comico genovese strappa applausi e riflessioni in parti uguali
14 Marzo 2019 - 00:20 | di Pasquale Romano
Gli anni passano, ma Beppe Grillo rimane il solito mattatore istrionico di (quasi) mezzo secolo fa. Di scena al Cilea di Reggio Calabria con il suo ultimo spettacolo ‘Insomnia’, il comico genovese strappa applausi e riflessioni in parti uguali.
Scenografia minimalista, un semplice letto sul palco, a rappresentare l’antica insonnia che lo tormenta. Appare sulla scena e l’attacco va dritto al cuore del territorio che lo ospita, vale a dire la ‘ndrangheta.
“Si dovrebbe quotare in borsa, così l’Italia risolverebbe parte dei suoi problemi. Adesso sono al nord, hanno interessi ovunque, vanno dove ci sono i soldi. Io ho provato a riportarli qui, si sarebbero occupati del Ponte di Messina. Ma forse non li rivolete”, chiede al pubblico.
Cilea gremito anche se non in ogni ordine di posto, ‘dove sono gli assenti? Da genovese mi preoccupo’, Grillo sbuffa anche per il passare del tempo. Lento, ma inesorabile. L’autoironia è quella dei tempi migliori, ma adesso deve fare i conti con la terza età e una depressione latente.
“Ho pensato di andare da uno psicanalista, ma avrei dovuto pagare uno sconosciuto per raccontargli i miei problemi. Alla fine ho preferito fare uno spettacolo nei teatri, così sono sconosciuti a pagare me per ascoltarmi” la battuta ‘alleniana’ che strappa i sorrisi del Cilea.
Senza copione o qualcosa di davvero preparato, Grillo da consumato saltimbanco fa lo zig-zag tra un argomento e l’altro. Svincolarsi dai temi politici non è semplice, per il garante del Movimento 5 Stelle, ma sono rare e leggere le incursioni sui temi politici.
Di Maio e Salvini la metafora ideale per ricordare Scilla e Cariddi, con i loro perenni contrasti. Beppe Grillo racconta e si racconta, in maniera più intima rispetto agli spettacoli che hanno rappresentato il suo percorso artistico degli ultimi decenni.
“Sono un comico, che devo fare?” ricorda spesso al pubblico. Sottolineando come amore e umorismo sono i binari della vita: “Ma senza amore forse si potrebbe ugualmente vivere. Senza ironia invece, siamo finiti” specifica tra gli applausi del Cilea.
I soliti malcapitati della prima fila sono i destinatari di battute e sberleffi, Reggio Calabria viene descritta da Grillo ‘come una città abbandonata, una città che ha il lungomare più bello d’Italia. Dovete reagire, ogni quartiere deve autogovernarsi. La colpa è anche vostra, non fate nulla, pensate di assolvere ai vostri diritti mettendo una croce ogni 5 anni ma non è così’.
“L’onestà ha rovinato la politica” è il fendente ironico riferito al Movimento 5 Stelle, bandiera spesso e volentieri sventolata da Di Maio e soci, Grillo nella seconda parte dello spettacolo però torna sui temi più cari.
Ecologia, futuro, comunicazione e innovazione. Beppe Grillo, comico, negli anni si è riscoperto precursore di tematiche all’avanguardia. “Lo faccio perché sono curioso, leggo, mi informo. Ho scoperto il crac Parmalat due anni prima che esplodesse, vincendo un premio per questo. Quando la polizia è venuta a casa mia chiedendo spiegazioni, ho risposto ‘Ho solo letto il bilancio’ ” racconta divertito.
L’insonnia che dà il nome allo spettacolo diventa un’arma di libertà, la strada da battere per aprirsi alla conoscenza. Grillo così di notte legge Hegel, approfondisce Wittgenstein, scopre nuovi orizzonti di filosofia e cultura. Speranza e preoccupazione sono i due bagagli di un viaggio che non si da dove porterà l’umanità.
“Nessuno vuole più morire, bisogna fare qualcosa. Ho letto un manifesto a Bari di una 99enne deceduta ‘improvvisamente’. Immagino la sorpresa dei familiari, non se lo aspettavano”, racconta divertito al pubblico del Cilea. Particolare rilevanza data dal comico genovese a sanità e salute, temi di fondamentale importanza nella società odierna. “Bisogna distinguere tra medici e strutture, sono calabrese i dottori più bravi d’Italia. Ne ho conosciuti diversi che mi hanno insegnato il calabrese”, afferma Grillo prima di lanciarsi in 3-4 proverbi in dialetto.
“Una volta la forbice dell’aspettativa di vita era tra l’Europa e l’Africa. Oggi invece da quartiere a quartiere. Studi dicono che a Londra, ad ogni fermata della metro dal centro verso la periferia, si abbassa di un anno. La salute -spiega Grillo- è diventata conoscenza, comunicazione”.
Il futuro occupa l’ultima parte dello spettacolo. Domotica, case intelligenti, automobili a guida automatica, blockchain e bitcoin. Da sempre appassionato di nuove tecnologie, Grillo sottolinea rischi e possibilità ad esse legate. “Bisogna abbracciarle, sfruttarle, conoscerle. Ci sono mondi e possibilità meravigliose ad aspettarci, dobbiamo far viaggiare la fantasia non i camion. Noi italiani siamo i più creativi al mondo”.
Prima di congedarsi dal pubblico reggino, Grillo risale sul palco in attesa dei mandarini di ‘protesta’, simpatica idea offerta al pubblico delle sue date calabresi. Dal Cilea però solo applausi e nessun invito a raccogliere la provocazione del comico genovese, protetto da una rete che si rivela quindi futile.
Si rivela invece utilissimo e necessario lo spettacolo di Beppe Grillo. Si autodefinisce ‘rabdomante’, cacciatore di riflessioni poi lanciate al pubblico. Un vestito che Grillo indossa da decenni alla perfezione.