‘Nduja, mostaccioli, vino e fileia: Linea Verde racconta la Calabria più buona

Le telecamere del programma Rai in diverse località calabresi

Linea Verde Calabria

Le telecamere del programma Rai ‘Linea Verde’ tornano in Calabria (clicca qui per vedere la puntata) e lo fanno visitando diverse località della nostra regione.

Beppe Convertini e Peppone sono sbarcati a Pizzo Calabro (VV) per mettersi in viaggio nell’entroterra del Vibonese, un viaggio che attraversa migliaia di anni di storia. Trovano tracce dei Fenici che per primi portarono la vite di Zibibbo lungo la costa e che oggi è diventato un vino Igp grazie alla passione e all’impegno di Giovanni, un giovane viticoltore che con tenacia ha voluto salvaguardare una tradizione millenaria.

A Soriano Calabro Beppe si confronta con un glorioso passato che ha visto sorgere uno dei più grandi e potenti conventi domenicani d’Europa, ancora oggi l’immagine di San Domenico in Soriano è meta di pellegrinaggi. Peppone scopre un’altra restanza che racconta dell’importanza che questi luoghi hanno rivestito nel passato.

Le ferriere borboniche di Mongiana, una vera e propria industria di cui sono rimaste poche tracce. La restanza è il filo conduttore delle loro scoperte, intesa come ciò che resta di un passato ma anche come storie di chi sceglie di restare e investire nella propria terra. Incontriamo una famiglia dedita alla coltivazione delle fragole, un gruppo di amici che decide di far nascere una start-up di artigianato orafo nel loro piccolo paese di origine che rischia di spopolarsi, Stefano che a San Floro attraverso un crowdfunding riavvia l’ultimo mulino a pietra della Calabria. E ancora un giovane allevatore di capre e un musicista che ha composto la sua opera ispirandosi proprio al suono dei campanacci. Immancabili le specialità di questa terra di Calabria: la ndjua, la fileia e i mostaccioli.