Lamezia, alterazioni di voti in un liceo. Marziale: ‘La corruzione deve essere estirpata’

liceo galilei lamezia terme

Accesso abusivo a un sistema informatico, alterazione dei voti, falso ideologico e materiale, e maltrattamenti verso tre insegnanti. Queste sono alcune delle accuse formulate dalla Procura di Catanzaro nei confronti di 9 persone, la maggior parte delle quali dipendenti del Liceo scientifico “G. Galilei” di Lamezia Terme.

Tra gli indagati, secondo quanto riportato dalla Gazzetta del Sud, c’è Teresa Antonietta Goffredo, 58 anni, dirigente scolastica, accusata di aver alterato le valutazioni degli studenti, incrementando o riducendo i voti assegnati dai docenti tra gennaio e giugno 2023. Oltre a ciò, Goffredo, insieme alle docenti Maria Piera Adamo e Giuseppina Sandra Anania – anche loro tra gli indagati – avrebbe manipolato i registri elettronici per ottenere compensi extra per ore di lavoro inesistenti, alterando i dati per evitare procedimenti penali legati a presunte truffe ai danni dello Stato.

Coinvolte nove persone nel caso del liceo “G. Galilei” di Lamezia Terme

Gli altri indagati sono Maria Rosaria Rocca (48 anni), Giovambattista Chirillo (51 anni), Anna Rosa (64 anni), Pasqualina Bagnato (61 anni), Marietta Paola Veltri (42 anni) e il marito di una docente, Luigi Carlo Isabella (65 anni), oltre a Renato Molinaro (56 anni).

Il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, ha commentato duramente i fatti ipotizzati dalle autorità inquirenti, soprattutto riguardo alle accuse di ritorsione verso un docente dissidente mediante l’abbassamento dei voti al figlio. Marziale ha dichiarato:

“Se fosse vero, chi ne sarebbe responsabile dovrebbe essere allontanato dal sistema scolastico per sempre”.

Marziale: “Corruzione e potere effimero devono essere estirpati alla radice”

Marziale ha sottolineato l’importanza del merito e dell’onestà intellettuale nell’educazione degli studenti:

“Il merito è lo strumento con cui si genera l’autostima e l’onestà intellettuale nei discenti. Se il processo viene distorto, si rischia di instillare nei giovani sfiducia nelle istituzioni e i germi della corruzione”.

Infine, il Garante ha concluso affermando che ci sono troppi “cerchi magici” fondati sul potere effimero e sulla corruzione, aggiungendo che se tali dinamiche sono presenti anche nel sistema scolastico, devono essere eliminate alla radice senza possibilità di ritorno.