‘Libero Nocera’ per il sociale con “Storia di un presepe in teatro”
18 Gennaio 2018 - 10:29 | di Vincenzo Comi
Venerdì 5 gennaio 2018 è andata in scena presso il Teatro sala Venerabile Gesualdo della Basilica Santa Maria Madre della Consolazione dell’Eremo la pièce “Storia di un presepe in teatro”, rappresentata dalle ospiti della Comunità Alloggio per disabili mentali “Vallone Petrara”, gestita dalla Cooperativa sociale “Libero Nocera”.
L’evento ha coinvolto sia in fase di allestimento scenografico che nella preparazione dei costumi, sia specialmente nella rappresentazione teatrale buona parte delle donne ospiti della Comunità, coordinate dagli operatori e sotto la regia della maestra di teatro della Cooperativa, Elisabetta Zindato.
Alla presenza di un numeroso pubblico, costituito da parenti e amici delle ospiti, cittadini particolarmente interessati all’evento, di alcuni frati cappuccini dell’Eremo che hanno gentilmente concesso la sala e del Parroco don Antonio, del Presidente della Cooperativa “L. Nocera”, Gaetano Nucera, di tanti operatori delle diverse strutture sociali della stessa Cooperativa, le ospiti con inusuale sicurezza e intensa partecipazione hanno dato vita ai personaggi del Presepe che si è voluto rappresentare in forma assai originale e caratterizzato da canti che hanno esaltato le apprezzabili doti canore di una delle ospiti.
Don Antonio ha dato il benvenuto alle ospiti e ai loro operatori, parrocchiani della Basilica dell’Eremo, come li ha definiti, apprezzando il lavoro che è stato organizzato, convinto che esso rappresenta l’inizio di una proficua e lunga collaborazione tra la Comunità e la Parrocchia dove le ospiti si sentiranno a casa loro.
L’impegnativo lavoro di preparazione ed esecuzione, ricercato fortemente dalle utenti della Comunità e dai loro educatori, ha avuto un duplice scopo. Da un lato, esso ha voluto dimostrare, secondo quanto hanno sottolineato sia il Coordinatore della Struttura in fase di presentazione dell’opera, sia successivamente il Presidente della Cooperativa, come soggetti che vivono un forte disagio mentale ormai stabilizzato, alcune di loro peraltro pazienti ex-manicomiali, se funzionalmente inseriti in un programma di contrasto al loro naturale stato di isolamento e adeguatamente stimolati in un esercizio riabilitativo delle capacità cognitivo-relazionali riescono a esprimere competenze impensabili sul piano della produttività intellettiva e pratico-creativa e forte desiderio di vita gruppale.
La pratica del teatro, come la musica, la danza e l’attività pratico-creativa, ha, infatti, un’evidente valenza terapeutica che nella Mission della Comunità “Vallone Petrara” rappresenta uno degli aspetti più caratterizzanti della pratica riabilitativa psicosociale.
La manifestazione teatrale, d’altro canto, è stata organizzata presso una struttura esterna alla Comunità per sviluppare maggiormente quel processo di apertura al territorio della stessa Comunità che da tempo si sta avviando, con la finalità di rendere sempre più accettabile la malattia mentale alla società civile e fattibile il reinserimento sociale dei soggetti psichiatrici, le cui potenzialità di recupero sono sempre realizzabili se adeguatamente incanalate in attività di libera espressività gruppale e nella logica dell’accoglienza e dell’accettazione.
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