‘Liberi di scegliere’, Roberto Di Bella a CityNow: “Prima opera che entra nelle famiglie di ‘ndrangheta” – VIDEO
Le prime dichiarazioni del presidente del Tribunale dei Minorenni di Reggio Calabria dopo l'uscita del film 'Liberi di scegliere', ambientato nell'area dello Stretto tra Reggio Calabria e Messina
25 Gennaio 2019 - 12:26 | di Vincenzo Comi
Un’aula magna strapiena ha accolto questa mattina al liceo scientifico “L. Da Vinci“, Roberto di Bella, Presidente del Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria. Ad accoglierlo, la dirigente dell’istituto reggino Giuseppina Princi e la giornalista Daniela Gangemi, moderatrice dell’incontro. L’ispiratore del film ‘Liberi di scegliere‘, andato in onda nella serata di mercoledì su Rai Uno e che ha tenuto incollati milioni di telespettatori, ha dialogato con i numerosi ragazzi presenti sui temi di legalità e tutela dei minori. Un’occasione per approfondire coi giovani delicate questioni legate al protocollo – promosso dal presidente stesso – che ha ad oggetto la tutela dei minori provenienti o inseriti in contesti familiari di criminalità organizzata. Di Bella ha rilasciato le prime dichiarazioni ai microfoni di CityNow a poche ore dall’uscita del film su RAI UNO “Liberi di scegliere”, diretto da Giacomo Campiotti, già regista di Braccialetti Rossi, tratto da una storia vera di un giudice del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria con il sogno di strappare i ragazzi alla ‘ndrangheta.
‘ndrangheta = sofferenza
E’ un film che veicola un messaggio culturale molto importante e che ribalta la narrativa tradizionale, gli stereotipi ed il mito mafioso. Quel mito che purtroppo affascina tanti adolescenti. Nelle famiglie di ‘ndrangheta c’è tanta sofferenza, in famiglia, in carcere e nei luoghi di latitanza. Spero che il messaggio culturale veicolato dal film possa fare breccia nel cuore e nella mente di tanti ragazzi e donne. Spero che tante persone possano rispecchiarsi nell’intensa storia e riflettere sulla loro drammatica condizione.
Sceneggiatura al femminile
Il film è stato fatto con molta accuratezza e bravura. Un prodotto artistico di alto livello con la sceneggiatura di Monica Zapelli (I cento passi – La speranza di Leo Garofalo). I personaggi sono ben caratterizzati. E’ forse la prima opera televisiva che entra nelle dinamiche familiari della ‘ndrangheta. I personaggi sono prigionieri della loro famiglia e delle loro reti culturali e delle loro sovrastrutture arcaiche.
Calabria bella come un film
L’area dello Stretto viene molto valorizzata. Giacomo Campiotti è stato bravo a ricreare le atmosfere, le passioni estreme tipiche del sud e l’immagine della Calabria dirigendo con maestria gli attori. E’ una fiction ispirata ad un fatto vero ma è molto reale. Nel film mostra anche una Calabria dal fascino naturale mozzafiato.
Destino non scritto
Lavoriamo sempre a tutela dei ragazzi e per le famiglie. Cerchiamo di coinvolgere le mamme e ci riusciamo al 90% ma anche i genitori detenuti. Attraverso alcuni rapporti epistolari sto interagendo con alcuni detenuti e spiego come il nostro intento è quello di sottrarre i loro figli ad un destino di sofferenza, di morte o carcerazione. Per continuare questo lavoro abbiamo bisogno di un accompagnamento normativo, aiuti, finanziamenti e personale.
Non solo ‘ndrangheta
Il Tribunale dei minorenni si occupa a 360° di tutti i minori e non solo dei figli di mafiosi. Abbiamo stipulato diversi protocolli con numerose associazioni. Un’altra parte importante della nostra attività è quella della tutela dei minori stranieri non accompagnati. Negli ultimi anni ci siamo occupati di migliaia di minori stranieri con diverse adozioni sia di bambini che ragazzi. Abbiamo nominato i tutori nei tempi previsti dalla legge e seppur con limitate risorse li abbiamo sempre accompagnati fino al raggiungimento della maggiore età. La libertà è un bene inestimabile ed è un bene prezioso. Molti ragazzi non sono in grado di scegliere perchè nelle loro famiglie hanno visto soltanto il male. ‘Liberi di scegliere‘ indica proprio un mondo diverso in cui le scelte anche quelle più intime come i fidanzamenti ed i matrimoni non possono essere dettate dalla famiglia ma dai sentimenti. Il carcere non è una tappa di vita obbligatoria per questi ragazzi ma è un luogo decisamente da evitare
Cuori di mamme
Dico alle madri di aiutare i loro figli. Molte donne sono provate dai lutti e dalle carcerazioni. Noi possiamo aiutarle. Non arrendetevi.
Emozioni
Al termine del film mi sono profondamente commosso. Il mio percorso personale e professionale ha dei costi emotivi molto elevati. Il giudice è un essere umano e ci sono stati momenti di difficoltà.
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