Le Castella, luogo magico della Calabria immerso tra mare e leggenda
28 Maggio 2017 - 15:57 | di Federica Geria
Continuano gli appuntamenti con la rubrica di CityNow “Miti di Calabria“, nata per farvi conoscere le più famose leggende che abbracciano la nostra terra, le tradizioni popolari, religiose e gli intramontabili miti.
Oggi vi portiamo in un luogo splendido della Calabria, le Castella, frazione di Isola di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone. Il posto, situato sulla costa ionica, domina la baia con l’antica fortezza aragonese, punto turistico ricco di storia, scelto anche come set cinematografico per “L’armata Brancaleone” e “Il Vangelo secondo Matteo”.
Si tratta di un borgo gremito di miti, leggende e curiosità come davvero pochi al mondo. Secondo alcuni studiosi, l’isola di Calypso descritta da Omero nella sua Odissea, sarebbe da collocarsi proprio nelle vicinanze del borgo. Fa parte dei mitologici tre promontori “Japigi”, identificati in Capo Rizzuto, Capo Cimiti e Le Castella, così denominati dalla presenza del mitico Japyx, figlio di Dedalo, uno degli artisti più valenti dell’antica Grecia. Infatti, secondo quanto riportano alcune testimonianze letterarie antiche (Erodoto, Strabone, etc), Japyx o Japige fuggì da Creta seguendo il padre in una spedizione in Sicilia; ma durante il ritorno, una violenta tempesta lo fece naufragare presso le coste dell’odierna Calabria, ed alla località fu dato il nome di “terra Japigia”.
Anche Annibale, celeberrimo condottiero dei Cartaginesi durante la seconda Guerra Punica (218 a.C. – 202 a.C.), secondo la leggenda si è rifugiato fra le scogliere di Le Castella per difendersi dagli inseguitori romani.
La Fortezza servì inoltre da protezione contro le incursioni ottomane fra XVI e XVIII secolo. Non fu in grado però di proteggere Giovanni Dionigi Galeani, nativo di Le Castella, che fu rapito da un corsaro barbaresco, si convertì all’islamismo e si trasformò egli stesso in un corsaro, diventando famoso col nome di Uluç Ali Paşa.
Secondo Strabone e Plinio il vecchio, ci furono varie isole distanti da Le Castella e Capo Rizzuto, alcune erano ammirate per la loro particolare bellezza e una fu abitata da pescatori bruzi. Cartografi antichi e medievali attestarono nelle loro mappe la morfologia e la toponomastica delle isole. Si conoscono i nomi di alcune delle isole: Tiris , Meloessa , Ogigia , Eranusa e l’isola dei Dioscuri . Nel III libro della Naturalis Historia di Plinio il vecchio , dopo aver descritto Castra Hannibalis e le zone circostanti, aggiunge : “[…] cuius ante oram insula X a terra Dioscoron, altera Calypsus, quam Ogygiam appellasse Homerus existimatur, praeterea Tyris, Eranusa, Meloessa.” [Wikipedia]
La bellissima Fortezza Aragonese, che risale al XV secolo è visitabile ed ospita un museo e al suo interno è anche possibile osservare in tempo reale i fondali dell’Area marina protetta, grazie ad alcune telecamere subacquee posizionate a 10 metri di profondità. L’intera zona di Capo Rizzuto si posiziona al centro della bellissima Costa dei Saraceni, caratterizzata da una frequentazione turistica tra le più elevate della Calabria, sia per il valore paesaggistico ed ambientale delle coste, sia per la ricchezza di risorse culturali ed archeologiche.
Le Castella racchiudono miti e storie, immersi in un mare meraviglioso.