Dramma a Oliveto, anche il parroco sta con Putortì: 'Non voleva uccidere'

Don Emanuele difende il macellaio Putortì e dichiara: "Anche un uomo buono può avere un momento smarrimento"

“Non è possibile che in questo Paese le persone debbano avere paura della magistratura per aver difeso un bene così importante”. “Andrebbe dato un premio a Francesco e non arrestato. Siccome viviamo in un Mondo al contrario, succede questo”. E ancora: “La casa è sacra ha fatto bene, assurdo che lui sia in carcere e i ladri liberi”.

Questi alcuni dei commenti che hanno invaso il web dopo il dramma che ha colpito la comunità di Oliveto. Centinaia le persone che difendono il macellaio Francesco Putortì, finito in cella per aver accoltellato nella sua abitazione due malviventi in trasferta da Catania, desiderosi di prelevare soldi, gioielli e armi dalla casa di un padre di famiglia, descritto dai vicini come un ‘uomo casa e chiesa’. Nella fuga uno dei ladri, accoltellato dal macellaio reggino, non ce l’ha fatta. E Putortì da lunedì 27 maggio si trova per questo in carcere. Da allora una pioggia di solidarietà ha animato il dibattito in città anche se la quasi totalità delle persone sostiene Francesco Putortì, al momento in carcere.

“L’intera comunità ha reagito con timore e paura per il fatto in sé. Adesso però c’è molta preoccupazione per la famiglia che si vede privata del sostegno della figura del padre. Siamo particolarmente vicini alla famiglia e speriamo di poter fare qualcosa insieme alla comunità di Oliveto. Per quanto riguarda la dinamica dei fatti  andranno chiariti, certo non da noi, ma dagli inquirenti”.

Abbiamo ascoltato Don Emanuele, parroco di Oliveto, anche lui sotto choc per quanto successo. La casa di Putortì dista pochi metri dalla parrocchia della frazione di Oliveto. Adesso Don Emanuele intende stare vicino alla famiglia in questo tragico momento ed invita la comunità a stringersi al dolore della famiglia.

“Adesso è necessaria la preghiera da parte di tutti. Anche se sarà difficile avere un epilogo felice e riuscire a risolvere la questione in modo semplice e serena per tutti”.

Il nuovo parroco, insediatosi a Oliveto solo qualche mese fa, pur condannandone il gesto, difende il macellaio Francesco Putrotì:

“E’ possibile, anche per un uomo buono avere un momento di fatica e di smarrimento a causa di un fatto inaspettato. Il gesto in sé, che non giustifichiamo, è un’azione che condanniamo ma può essere compresa la difficoltà del momento. Il terribile atto non è stato compiuto da una persona cattiva. Francesco ha vissuto attimi traumatici e di forte difficoltà e che ha reagito in modo forte ma in modo irrazionale e non sicuramente con la cattiveria di voler uccidere”.