La suora anti-’ndrangheta: “Se non hai paura non possono farti niente”


Squarci di speranza. Tra Bovalino e San Luca, nel cuore della Locride, ci sono madri che mandano all’estero i figli per sottrarli alla faida. Perché sanno che se restano non hanno scampo. Destinati a schierarsi, costretti o quasi alla fuga.

L’alternativa esiste, e ha le sembianze e il sorriso di suor Carolina Iavazzo, 66 anni, in passato principale collaboratrice, confidente e amica di don Pino Puglisi, martire di mafia, ucciso proprio per il suo impegno 25 anni fa a Palermo.

“Abbiamo iniziato nel 2005 in due stanze fatiscenti  pagavamo l’affitto. Poi siamo riuscite ad avere un finanziamento nell’ambito del Pon Sicurezza e abbiamo costruito il Centro Padre Puglisi a Bovalino, era il 2007”, racconta suor Carolina ai microfoni di LaStampa.it

Un campetto di calcio, unica struttura sportiva in un raggio di chilometri, una piccola oasi di serenità , in un territorio particolarmente complicato. “Qui accogliamo anche i figli delle famiglie coinvolte direttamente nella faida  quella che ha provocato decine di morti in trent’anni, quella conclusa nella strage di Duisburg, che fece sei giovanissime vittime in Germania. All’inizio è stata dura -racconta Suor Carolina- i ragazzi non si sedevano vicino, non giocavano insieme. Ora non li riconosci più, giocano e studiano fianco a fianco”.

Morte e sofferenza, dolore e redenzione. Suor Carolina ricorda quali sono stati i momenti più brutti vissuti nel corso degli anni, ma anche gli attimi di felicità. “La morte nella strage di Duisburg di Francesco, mio ex alunno a San Luca, un ragazzo vittima di bullismo a scuola che ne soffriva moltissimo e che io difendevo, si trovava lì quella sera. La mamma ha perdonato. La soddisfazione più grande? Un ragazzo che ci avevano mandato i servizi sociali, adesso è diventato educatore, attento, responsabile”.

Paura, questa sconosciuta. La vera missione impossibile, se si trova a combattere un simile mostro, è quella di non aver timore per se stessi, per chi ci affianca in una dura battaglia. Suor Carolina ha dalla sua l’insegnamento di Padre Puglisi, la risposta da brividi è una citazione proprio del prete assassinato dalla mafia: “Che cosa possono farmi? Se non hai paura non possono farti niente”.

fonte: lastampa.it