Piazza del Popolo, La Strada: ‘Esito di un percorso di cui sfugge la linearità’

Piazza del Popolo e il mercato Tito Minniti: decisioni contraddittorie tra delibere comunali e DUP. L'analisi de "La Strada"

piazza del popolo

La situazione attuale di Piazza del Popolo è l’esito di un percorso di cui sfugge completamente la linearità, in cui non sono chiari gli obiettivi. L’operato della giunta di oggi contraddice l’operato della giunta precedente.

Con la delibera 229 di ottobre 2023, la Giunta Comunale deliberava: IL TRASFERIMENTO del mercato “Tito Minniti” presso Piazza del Popolo. Addirittura la Delibera dava atto che il trasferimento “è funzionale al perseguimento degli obiettivi del Settore Sviluppo Economico Cultura Turismo”. Oltre che rispondente alla legge regionale 18/1999 che dispone che, nell’individuare le aree mercatali i Comuni devono tenere conto principalmente: degli strumenti urbanistici […] favorendo le zone a vocazione turistica; delle esigenze di polizia stradale; delle esigenze di natura igienico-sanitaria.

Di pochi giorni dopo è un’altra Delibera di Giunta ad approvare la nuova planimetria del mercato Botteghelle, che chiaramente non contempla gli operatori regolari di Piazza del Popolo e di Tito Minniti.

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Ottobre 2023: una scelta auspicabile

Dunque, per sintesi. A ottobre 2023 il trasferimento del mercato che sta tra via XXV luglio e via Vespucci presso Piazza del Popolo è addirittura auspicabile in chiave di igiene, sicurezza e prospettiva turistica! Si dà ragione anche ad un possibile miglioramento della viabilità per i residenti. Per non dire dell’alleggerimento del traffico, considerato che nell’area insistono due grosse scuole. La delibera porta, inoltre, tra le premesse che la scelta del trasferimento a Piazza del Popolo avviene “a seguito di numerose interlocuzioni con i rappresentanti di categoria”.

C’è un altro passaggio molto importante: il trasferimento del Mercato Tito Minniti presso Piazza del Popolo è “coerente con il Documento Unico di Programmazione approvato a luglio dal Consiglio Comunale”.

Insomma, fino a ottobre 2023 si ha per Piazza del Popolo una visione che corrisponde al DUP.

Gennaio 2025: cosa cambia?

Cosa cambia dopo? La Delibera di gennaio 2025 cambia tutto: è citato un atto (aprile 2024) nel quale leggiamo che, sostanzialmente, non si è dato seguito alla Delibera di Giunta del 2023 perché “si conferma che il nuovo orientamento dell’Amministrazione Comunale sia quello di non procedere al trasferimento del Mercato di Via Tito Minniti presso Piazza del Popolo”.

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L’amministrazione a distanza di pochi mesi contraddice sé stessa, insomma. Si precisa pure che “la competenza per la soppressione, lo spostamento di un’area mercatale è del consiglio comunale”.

Domande legittime

Sono legittime le domande: quando mai il consiglio comunale è stato interpellato in merito alla Delibera di spostamento? In seguito a quale linea di indirizzo agisce la Giunta e cambia la visione strategica su Piazza del Popolo? Se prima lo spostamento di Tito Minniti avviene con il coinvolgimento “dei rappresentanti di categoria”, lo è anche il mancato spostamento? Perché prima è una scelta strategica in sicurezza, igiene, sviluppo turistico e poi no? Chi vigila sugli adempimenti deliberati e pubblicati all’Albo? Se una scelta è rispondente alle linee del DUP ed è addirittura funzionale al perseguimento degli obiettivi del Settore, perché poi non lo è più? Quali obiettivi si sono raggiunti, quindi, rispondenti a quali criteri? Quali sono gli obiettivi, quindi?

Una possibile soluzione?

I 14 operatori di Tito Minniti e i 2 regolari di Piazza del Popolo sarebbero 16 operatori regolari che insistono sulla stessa area: non sarebbe una prova possibile di cambiamento positivo? Perché non iniziare, nelle more del restauro, da qui e magari pensare a uno spazio/box comunale per tutte quelle realtà che producono dai terreni confiscati o ai tanti Gruppi di Acquisto Solidale che operano in città o per le produzioni di soggetti svantaggiati?

E se 16 più uno fa 17 e porta male, mettiamone due e fa 18.

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È pur sempre qualcosa di diverso da un parcheggio. A meno che non si sia già deciso, fuori dal coinvolgimento vincolante del Consiglio, che Piazza del Popolo deve essere area di servizio al centro storico, tranne che per i giorni degli eventi. Il che sarebbe la negazione esatta della sua storia, della sua funzione urbana.

Non vorremmo che la sospensione fino al 30 giugno sia prodromo di altra sospensione per “estate reggina” e tomi tomi cacchi cacchi si vada almeno ad ottobre di rinvio in rinvio… Una sorte di “soppressione sospesa”…

Siamo seri, ragioniamo oggi, che è già tardi.