La ricetta della pastiera napoletana


Di Gianluca Putortì – Si narra che l’origine della pastiera risalirebbe all’epoca dei Borboni. I napoletani raccontano con estrema ironia la storia della consorte del re Ferdinando II di Borbone, la regina Maria Teresa D’Austria, soprannominata dai soldati “la Regina che non sorride mai”. La regina, per accontentare le varie insistenze del marito, famoso per la sua ghiottoneria, assaggiò una fetta di pastiera, non potendo fare a meno di sorridere, tanto che il re esclamò: “ ci voleva la Pastiera per far sorridere mia moglie, ora dovrò aspettare la prossima Pasqua per vederla sorridere di nuovo”. Sono molte le leggende legate alle origini della pastiera napoletana. Tra tutte la più suggestiva ed affascinante risulta essere quella della sirena Partenope. Pare che la bella sirena, incantata dalla bellezza del golfo, disteso tra Posillipo ed il Vesuvio, avesse fissato lì la sua dimora e ad ogni primavera, per salutare gli abitanti del posto, emergeva dalle acque, allietandoli con canti d’amore e di gioia. Un giorno, la sua voce fu così melodiosa e soave che tutti gli abitanti ne rimasero affascinati e rapiti, tanto che accorsero verso il mare per donarle quanto di più prezioso avessero. Le sette più belle fanciulle dei villaggi furono incaricate di consegnare i doni alla meravigliosa sirena: la farina, forza e ricchezza della campagna; la ricotta, omaggio di pastori e pecorelle; le uova, simbolo della vita; il grano tenero, bollito nel latte, a prova dei due regni della natura; l’acqua di fiori d’arancio, omaggio dai profumi della terra; le spezie, in rappresentanza dei popoli più lontani; ed infine lo zucchero, che rappresentava l’ineffabile dolcezza profusa dal canto di Partenope in cielo, in terra, ed in tutto l’universo. La sirena, felice per i tanti doni, si inabissò per fare ritorno alla sua dimora cristallina e depose le offerte preziose ai piedi degli dei. Questi, inebriati dalla moltitudine di profumi ed aromi, riunirono e mescolarono i vari ingredienti per creare un dolce che potesse eguagliare la bellezza di Partenope e la dolcezza del suo canto: prendendo spunto dal nome della sirena, nacque così la Pastiera Napoletana.

Per la ricetta di oggi ci serviranno i seguenti ingredienti:

Ingredienti per la pasta frolla: 500 g di farina, 250 g di burro, 170 g di zucchero velo, 1 uovo intero + 1 albume, buccia di limone.  Ingredienti per il ripieno: 600 g di ricotta di pecora, 400 g di grano cotto, 520 g di zucchero semolato, 50 g di cedro candito, 50 g di arancia candita, 100 g di latte, 30 g di burro, 4 uova intere + 2 tuorli, Vaniglia, 30 ml di essenza di fior di arancio, un pizzico di cannella (facoltativo).

Metto in un pentolino il grano cotto, il latte, il burro ed un pizzico di limone grattugiato. Porto ad ebollizione, spengo la fiamma e lascio intiepidire. La consistenza deve essere quella di una crema. Aggiungo la ricotta precedentemente setacciata e amalgamata con le uova e lo zucchero, infine i canditi e gli aromi. Questa crema la lascio a riposare per un’intera notte in frigorifero. Il giorno seguente procedo per prima cosa con la preparazione della pasta frolla. Dispongo la farina a fontana, verso dentro il burro a temperatura ambiente, lo zucchero e la scorzetta di limone e inizio a impastare, dopo qualche istante, aggiungo le uova e lascio compattare la pasta. Lascio a riposare in frigorifero almeno 2 ore, avvolta da pellicola trasparente. Successivamente, con la pasta frolla fodero una teglia rotonda. Riempio fino a mezzo cm dal bordo con il ripieno. Chiudo con strisce di frolla a formare la croce simbolo di Cristo (così come il grano simbolo di rinascita). Faccio cuocere la pastiera in forno statico a 180°c per circa 60 minuti. Lasciare raffreddare completamente prima di servirla.

Buon appetito. Vi aspetto martedì prossimo con un altro piatto tipico della tradizione.