La Calabria ‘visionaria’ raccontata da Iannacone tra arte, ‘ndrangheta e nuove tecnologie made in Calabria


di Vincenzo Comi – Non si poteva scegliere un titolo migliore. “La Visione” è il nome della terza puntata del programma di Rai TreI dieci comandamenti” andata in onda nella serata di ieri.

La Visione” rappresenta perfettamente il mondo calabrese fatto di promesse mai mantenute, di scommesse mai vinte, di uomini coraggiosi e temerari, donne che non si arrendono alla ‘ndrangheta, politici che non riescono a coniugare nemmeno un condizionale, paesaggi ‘cinematografici’ dalle enormi potenzialità mai sfruttati, poeti, artisti e grandi lavoratori illusi e maltrattati.

Insomma un popolo visionario che vive la complessità della sua terra.

Il giornalista Domenico Iannacone, bravissimo a cogliere pregi e difetti della Calabria, ha dedicato il terzo appuntamento de “I dieci comandamenti” alla nostra regione. La “Visione” sta proprio in quel viaggio intrapreso dalla gente comune, persone che amano la propria terra, così dannatamente difficile ma così dannatamente bella. “La Visione” è il sogno di qualcosa che doveva nascere ma che non si è mai realizzato.

Iannacone prende per mano il telespettatore e lo accompagna dentro il destino incompiuto di uomini e cose. Come quello degli artisti Nik Spatari e Hiske Maasche che nel 1969 decidono di lavorare ad un progetto globale che contempli la produzione dell’arte guidati dal desiderio di un ‘luogo integrale’, di una cultura incarnata nell’ambiente, di una creatività scritta sulla terra. Tutto questo oggi è MUSABA, un parco museo all’aperto tutto da scoprire,  situato nel cuore della Calabria, in provincia di Reggio Calabria, precisamente a Mammola, a 10 chilometri dal Mar Ionio.

“Ognuno ha una visione, ognuno vede il mondo dalla sua parte. Puoi scegliere di essere amico o nemico anche solo per il nome che porti addosso. Il male può diventare parte di noi e non andare più via”.

C’è poi la visione della ‘ndrangheta raccontata attraverso le parole del capo squadra mobile di Reggio Calabria Francesco Rattà che mostra le immagini della cattura del latitante Antonio Pelle nascosto in una intercapedine di una parete nella stanza dei figli.

Si continua a parlare di ‘ndrangheta con il Sindaco di Africo Francesco Bruzzaniti che, a suo dire “ad Africo si vive bene. La priorità è il lavoro, c’è troppa disoccupazione. La ‘ndrangheta??? No ma ad Africo si vive bene, la gente è tranquilla…qualora ‘dovrebbe’ succedere un problema sarò il primo a schierarmi contro…Se ‘dovrebbero’ creare problemi….ma fino ad ora…”.

Dalle parole del giovane Sindaco si passa fortunatamente a quelle del noto scrittore calabrese Gioacchino Criaco. “Ho scritto Anime Nere per comprendere le ragioni del bene e del male. Il male non ha mai ragione, vince sempre il bene e la Calabria è una terra in cui ha sempre prevalso il bene per millenni. La colpa grave è che abbiamo perso il lume della ragione. La Calabria ha però una storia di bene millenaria. Ai nostri ragazzi dobbiamo spiegare cosa succede se si intraprende una vita fatta di ‘ndrangheta. Sarebbe una vita accompagnata dall’incubo di una vita sprecata”.

La presenza inquietante della ‘ndrangheta, lo sperpero di fondi pubblici per aree industriali costruite e mai utilizzate, come la Ex Liquichimica di Saline Joniche, il territorio devastato da scelte scellerate, la democrazia  congelata in tanti comuni sciolti e commissariati per mafia e sullo sfondo il lavoro che non è mai arrivato. “Ogni volta che torno qui mi viene un colpo – spiega un ex lavoratore – Non ho mai digerito questa storia. Questa è la più lunga storia di cassa integrazione in Italia. Si sono presi tutto, come le formiche. Sembrano immagini riprese sui luoghi dove è avvenuto un sisma”.

La puntata si conclude con il racconto di un’azienda nata nel 2001 che oggi lavora con il Giappone in continua crescita e che assumerà nei prossimi due anni 150 persone. Un’azienda che oggi rappresenta insieme a Tokyo e Palo Alto come il terzo centro di innovazione del gruppo.

La visione è il racconto di ciò che poteva essere e non è stato, dello sforzo di uomini e donne nel loro tentativo di cambiare le cose. Alcuni si sono arresi e sono andati via, altri sono rimasti per cercare di dare un’altra  possibilità al loro destino.

SULLA PAGINA FACEBOOK DEL PROGRAMMA E’ POSSIBILE GUARDARE I VIDEO DELLA PUNTATA ‘LA VISIONE’