«Sono pronto a candidarmi alla carica di sindaco di San Luca, comune della Locride da anni ormai senza primo cittadino, e chiedo alla Prefettura e al ministero degli Interni che ci sia una proroga per la presentazione delle liste elettorali vista la situazione di eccezionalità democratica che sta vivendo quel Comune e che si possa votare entro l’anno». Lo dice in una nota il massmediologo Klaus Davi. «Accolgo l’appello lanciato da Federico Cafiero De Raho ieri a Pescara e mi rendo disponibile a correre per la carica di sindaco, mettendo comunque a disposizione del Prefetto Michele di Bari il mio know-how. Se la mia richiesta verrà accolta dalla Prefettura presenterò una lista civica indipendente dai partiti con personalità nazionali e esponenti della società civile calabrese e soprattutto giovani. Il mio impegno sarà non profit». «Il primo obiettivo è aiutare i giovani di San Luca con opportunità di lavoro coinvolgendo anche aziende e Confindustria; secondo obiettivo incrementare il turismo religioso che subirà una forte espansione a seguito della riapertura della via per il santuario di Polsi grazie al commissario Salvatore Gulli e l’impegno della Regione Calabria». Davi si dice per nulla intimorito dalla fama internazionale di San Luca di «mamma» della `ndrangheta. «Ne ho parlato anche con i miei più cari amici Massimo Giletti e Lapo Elkann – prosegue – che mi appoggiano. Ho assunto un pentito che ha fatto arrestare 40 persone nella mia azienda di comunicazione. Sono andato a casa dei Pesce, dei De Stefano, dei Piromalli senza scorte. Ho affisso poster in tutta Italia dei boss vestiti da donna. Di cosa mi dovrei preoccupare? Se mi consentiranno di correre sarò il sindaco dei ragazzi di San Luca e un ambasciatore mediatico di tutta la Calabria e continuerò il mio ruolo di testimone in tv e sul web. Il vero male del sud e il silenzio. L’oscurità uccide più della mafia».
A San Luca, le elezioni comunali fissate per il 10 giugno sono saltate. Alla scadenza delle 12 di ieri, infatti, nessuna lista era stata presentata. Il Comune, sciolto nel maggio 2013 per condizionamenti della criminalità organizzata, continuerà dunque a essere commissariato. Dopo lo scioglimento, il calvario del piccolo Comune preaspromontano è cominciato nel 2015, quando una lista, una sola, fu presentata, ma non raggiunse il quorum del 50% + 1 necessario in questi casi. Da allora le elezioni sono slittate di anno in anno sempre per lo stesso motivo: mancata presentazione delle liste. A dirsi preoccupato è stato anche il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, che parlando con l’Anas ha osservato che «evidentemente nel territorio non si vuole l’omologazione a forme democratiche o i condizionamenti sono talmente forti da impedire candidature». Eppure solo dagli abitanti, per De Raho, procuratore della Repubblica a Reggio Calabria per 4 anni, può ripartire la rinascita. «La politica – che un tentativo di esprimersi lo ha fatto ma non è riuscita – potrà cominciare a investire solo quando San Luca sarà disponibile», ha detto il procuratore, per il quale è necessaria una riforma della legge sullo scioglimento dei comuni infiltrati, prevedendo un «tutoraggio» della nuova amministrazione da parte del governo, per sostenerne e affiancarne il lavoro.
Fonte: Corriere della Sera