Pride 2024, Klaus Davi a Reggio: “La Calabria è più avanti di come la si descrive”

Il massmediologo però successivamente ha denunciato spintoni e contestazioni: "Davvero un giorno triste per il movimento gay"

Klaus Davi Pride Reggio Calabria

Era il 2014 quando in riva allo Stretto, si celebrò il primo Pride della Calabria. Tra i partecipanti, che hanno gridato slogan e lanciato messaggi di protesta alla classe politica nazionale, con in mano una bandiera israeliana anche il massmediologo e giornalista Klaus Davi.

“Ho voluto portare – ha detto – la testimonianza di Tel Aviv e Gerusalemme dove sfilano, ogni anno, complessivamente, cinquecentomila persone. Israele è l’unico Paese che in Medio Oriente accoglie gli omosessuali arabi; l’unico paese in Medio Oriente che valorizza e consente matrimoni tra persone dello stesso sesso, mentre a Gaza, in Cisgiordania, in Siria vengono ammazzati.

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Da dieci anni, Reggio Calabria è capofila di questa cosa. Dimostra l’accoglienza della Calabria, la cultura dell’accoglienza, della tolleranza. La Calabria – ha concluso Davi – è molto più avanti di come la si descrive. E la testimonianza di questa grande presenza alla manifestazione di oggi ne è la dimostrazione”.

Dopo le parole positive del già candidato a sindaco rispetto al Pride 2024 in riva allo Stretto, lo stesso Davi ha denunciato di aver subito spintoni e contestazioni:

“Cari colleghi solo per precisare che nonostante spintoni e accerchiamenti contestazioni ho continuato e non ho desistito e ho continuato a seguire il corteo fino all ultimo Scortato da 5 poliziotti della digos . Davvero un giorno triste per il movimento gay”, ha affermato Davi.