‘Ndrangheta, inchiesta ‘Blu Notte’: boss propose incontro hard a Klaus Davi

"Fui contattato per un incontro a carattere sessuale da un esponente della cosca, ma rifiutai. Non era la prima volta". Le parole del massmediologo

Klaus Davi Massmediologo

Un esponente della Ndrangheta di Rosarno propose un incontro hard a Klaus Davi, che il giornalista, insospettito, declinò. È quanto rivelato, nella giornata di ieri, da Libero che, fra le pagine dell’ordinanza “Blu Notte” della DDa di Reggio Calabria ha trovato diversi passaggi peculiari su misteriosi video hot tra amanti e incontri hard richiesti al massmediologo che, da anni ormai, si occupa della mafia calabrese.

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Secondo il quotidiano milanese, nell’ordinanza si fa riferimento a un video hard che riprendeva il rapporto extraconiugale della moglie di un boss con un altro affiliato, video che avrebbe creato scompiglio nella cosca. Oltre a questo, nell’ambito dell’indagine “Blu notte” sarebbe emersa, anche, la proposta da parte di un boss di Rosarno, a Klaus Davi di prendere parte ad un incontro hard. Interpellato, il giornalista ha confermato di avere ricevuto la proposta ma di non essersi fidato.

 “Proprio nello scorcio finale dell’intercettazione PALAIA Francesco Benito – si legge a pag. 556 dell’ordinanza – rimproverava al Paladino di aver saputo in giro che lui stava proseguendo la sua relazione extraconiugale con una signora del posto, moglie di noto esponente della cosca locale. La relazione tra i due aveva causato un notevole fermento nell’ambiente della criminalità organizzata rosarnese, soprattutto quando era stato diffuso, tramite social un VIDEO HARD con questi due protagonisti.

Il Paladino però affermava di aver interrotto ogni forma di relazione con quella donna, smentendo in maniera categorica le voci che erano giunte al PALAIA, ovviamente nell’ottica di riqualificare la sua figura di fronte all’esponente della cosca”.

Secondo il massmediologo, “le cose non sono andate esattamente come scritto in quel passaggio ma sono molto più complesse. Si tende troppo a dare un’immagine della ‘Ndrangheta di Rosarno come fosse un arnese degli anni ’70, vecchio stile, ma le cose sono molto più articolate di quanto raccontato. C’è stata un’evoluzione antropologica sociale all’interno delle cosche, io l’ho vissuta in prima persona, non parlo per sentito dire o perché ho letto delle intercettazioni. Il nostro lavoro è, appunto, raccontare anche questa evoluzione in prima persona”.

Interpellato da ‘Spot and Web’, Davi conferma solo in parte quanto contenuto nell’ordinanza “Blu Notte”:

“Personalmente fui contattato per un incontro a carattere sessuale da un esponente della cosca . Ma rifiutai. Non era neanche la prima volta che me lo proponevano. Accadde in altre occasioni per esempio con la cosca Serraino. Confesso che ero tentato di approfondire per capire dove volevano andare a parare ma il contesto sociale  non mi tranquilizzava. Per cui declinai l’invito. Quel rifiuto fu interpretato male. Erano persone con cui era maturata un certo  dialogo. Ma non mi ispirava il contesto, non mi sentivo tranquillo,  per cui declinai l’invito”.