UFFICIALE – Klaus Davi è fuori. Arriva il dietrofront della Commissione
Il candidato Pangallo spiega ai nostri microfoni le motivazione dell'esclusione del massamediologo
08 Ottobre 2020 - 12:10 | Redazione
Ecco cosa accade quando i conti non tornano. Le elezioni comunali di Reggio Calabria non sono state affatto semplici, sia per i candidati, consiglieri e sindaci, costretti ad una breve ed intensa campagna elettorale nel mese di agosto. Sia per scrutatori, rappresentanti di lista e presidenti di seggio costretti a fare i conti con un riguardevole numero di candidati, con il voto disgiunto e la doppia preferenza. Ed infine anche per la Commissione elettorale centrale che, dopo più di due settimane dal voto, ha fatto emergere risultati differenti da quelli inizialmente pubblicati sul sito del Ministero dell’Interno, della Prefettura e del Comune di Reggio Calabria.
La lista a sostegno di Klaus Davi candidato sindaco non ha superato lo sbarramento del 3%, necessario per l’accesso al Consiglio Comunale. Dopo i rumors, provenienti dallo stesso massmediologo, nella serata di ieri, adesso arriva l’ufficialità. A parlare ai microfoni di CityNow, per illustrare la situazione è Nicola Pangallo, risultato primo della lista ‘Klaus Davi per Reggio’:
“Questa mattina ho preso visione della documentazione presente alla Commissione elettorale centrale ed è emerso che non abbiamo raggiunto il 3%. La cifra utile sarebbe stata rappresentata da 2850 voti, noi siamo fermi a 2769. Il dato per noi importante è che siamo stati fuorviati da una comunicazione apparsa su tutti i giornali, per come inviata dalla Commissione, e mai smentita, che ci riferiva un dato del 3,02%. È ovvio che, tenendo conto di questo, ci siamo riuniti e abbiamo deciso di non prendere posizione in fase di ballottaggio”.
Il caos nel conteggio, forse dovuto ad una errata valutazione dei voti validi, ha creato non pochi danni al ‘partito’ di Davi, in particolar modo perché la verità è stata svelata oggi, giovedì 8 ottobre, in seguito alla proclamazione del nuovo sindaco. Il conteggio dei voti certi, invece, sarebbe dovuto avvenire prima dello scadere dei termini per gli apparentamenti, in modo da consentire alla lista di scegliere come muoversi tra le coalizioni di centrodestra e centrosinistra.
“Abbiamo dato mandato ai nostri legali di valutare se ci sono estremi di legge per dimostrare che questa percentuale, che verrà ufficializzata sabato, doveva essere resa pubblica prima. Per una questione politica, relativa al ballottaggio, magari la nostra scelta sarebbe stata diversa rispetto a quella presa alla luce del mancato raggiungimento del 3%”.
Di chi è l’errore?
“La commissione non chiede scusa perché dice di aver operato secondo le regole. Noi non abbiamo elementi per mettere in dubbio questo. È chiaro, però, che stiamo cercando di capire se c’è stato un errore, perché se dovesse esistere procederemo legalmente per difendere i nostri diritti politici e di partecipazione elettorale. Se, invece, non dovesse essere riscontrato alcun errore, prenderemo atto del fatto che siamo fuori del Consiglio comunale”.
A questo punto la curiosità verte sul nome di chi dovrà sostituire Klaus Davi. Nicola Pangallo replica:
“Non ho fatto una verifica sul seggio in più. Non ho elementi per rispondere. So soltanto che, personalmente, potrai essere direttamente parte lesa perché di fronte ad un apparentamento, forse, non sarebbe più scattato il seggio al candidato sindaco, ma al primo della lista e quindi in questo caso io. Politicamente è un danno. Perché la scelta da noi presa è stata fuorviata da dati errati apparsi sulla stampa e sui siti dello Stato. Dal punto di vista giuridico, invece, non abbiamo elementi per dubitare che il dato fornito oggi dalla Commissione elettorale centrale sia esatto. L’unico dubbio che rimane è la tempistica della comunicazione. Arrivare a 18 giorni dal voto sembra assurdo”.