Klaus Davi cittadino di Archi. ‘Una provocazione contro uno Stato che se ne frega’

Klaus Davi realizza un piccolo sogno, quello di vivere nel quartiere di Archi: 'Popolato da tantissime persone perbene'. Di seguito le parole del massmediologo


«Provocazione? Sì, contro uno Stato che se ne frega».

Klaus Davi ha realizzato un suo piccolo sogno. Diventare un ‘arcota’ a tutti gli effetti, e ci è riuscito. Dal primo ottobre la sua seconda casa sarà nel quartiere noto in tutto il mondo, purtroppo, per essere la residenza di temute famiglie della ‘ndrangheta.

«Ma popolato – ci tiene a precisare il giornalista   anche da tantissime persone per bene».

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Nella giornata di ieri Marcello Arcudi (proprietario dell’immobile) gli ha consegnato le chiavi di casa e già dai primi giorni di ottobre è prevista la presenza nell’appartamento del massmediologo, in concomitanza con un impegno istituzionale a San Luca (dove è consigliere comunale) e per rilasciare un’intervista alla troupe di una trasmissione Rai. Klaus Davi definisce la sua scelta volutamente provocatoria:

«Un atto dimostrativo verso uno Stato che se ne frega di Archi, come di Secondigliano, di Quarto Oggiaro, di Porta Palazzo e delle periferie in generale. Lo Stato non può ricordarsi di esistere solo per gli arresti, che comunque hanno dato un contributo fondamentale a fare piazza pulita. Per me lo Stato vuol dire anche presenza coerente sul territorio, offrendo una prospettiva ai giovani che non sia solo l’emarginazione. Per questo ho fatto questa scelta».