Maturità in arrivo, Sara: ‘Ho immaginato tanto l’ultimo giorno di scuola e invece…’
Come 'convivono' con la pandemia i maturandi del 2020? Ce lo racconta Sara dell'Istituto Piria di Reggio Calabria
14 Maggio 2020 - 19:26 | Riceviamo e pubblichiamo
La maturità, come ogni anno, si avvicina. In altri tempi, gli studenti sarebbero in pieno fermento tra l’ansia delle ultime interrogazioni e la corsa per finire il programma. Sarà, probabilmente, così anche adesso. Ma con la didattica a distanza, non si può nascondere, sia tutto un pò diverso.
Chiunque abbia in mano un diploma ricorda con una certa nostalgia gli ultimi giorni di scuola.
Il passaggio dalle superiori all’università (o al lavoro) segna un momento importante nella vita di ogni ragazzo. Un momento che, a causa del Coronavirus, i maturandi del 2020 dovranno vivere in modo completamente differente da ciò che avevano immaginato. Per questo motivo, la redazione di CityNow ha scelto di dare voce ai giovani che, in queste settimane dovranno confrontarsi con un nuovo tipo di sfida: l’esame di Stato ai tempi del Covid-19.
“Ho immaginato tante volte come sarebbe stato l’ultimo giorno di scuola. L’ho un po’ idealizzato come fosse un momento fantastico e indimenticabile e invece…e invece il corona virus ha distrutto ogni mia aspettativa. Beh l’immaginazione, fonte inesauribile, ci porta spesso a delusioni. Ma nonostante l’epidemia abbia cercato in tutti i modi di metterci in ginocchio, la nostra resilienza ci ha portati a trovare le giuste e possibili strategie per resistere e continuare a stare “insieme anche se lontani”. Infatti, quasi tutti i giorni vissuti in casa, sono stati pieni di incontri virtuali che hanno dato a me e milioni di studenti, la possibilità di continuare a studiare per arrivare al famigerato e tanto atteso esame di Stato”.
A raccontarci le sue emozioni è Sara, una giovane studente dell’Istituto Piria di Reggio Calabria.
“Certo, le ansie di come affrontare tale prova continuano come un martello pneumatico a tartassare e rimbombare nel silenzio delle nostre camere. E non solo… la lunga attesa di nuovi DPCM e Indicazioni della Nostra ministra Azzolina, riguardo le procedure, sembravano non arrivare mai … esami on line o in presenza? Chi l’avrebbe mai detto… giungere al tanto atteso ultimo anno di scuola e non poter stare accanto ai miei compagni. Chi l’avrebbe mai pensato di vivere i giorni più belli davanti al computer, chi l’avrebbe mai immaginata una situazione così strana da essere quasi surreale. Eppure siamo qui, dietro uno schermo a parlare con i prof e i compagni mentre il tempo scorre con la speranza che i sacrifici di stare lontani possano portare alla normalità.
Intanto si avvicina il 17 giugno.
Le paure sono tante, l’ansia cresce. Paura di non poter dare il massimo, ansia di dimenticare qualcosa, o di come poter parlare indossando una mascherina. L’ansia di arrivare in ritardo, o di non riuscire a raggiungere gli obiettivi tanto desiderati. Credo che la differenza rispetto agli altri anni sia proprio quella di non poter condividere le forti emozioni del momento con nessuno dei compagni di classe, perché devi stare “lontani”, non puoi abbracciare nessuno”, sei tu, i tuoi libri e il tuo coraggio. E la famosa “notte prima degli esami” come sarà? Ognuno starà solo nel cuore della notte a messaggiare o a fare video chiamate e poi, arrivata la mattina, giungerà l’esame.
Ti chiederai “Come si comporteranno i tuoi prof? Chi sarà il presidente? Con quale argomento inizierò? Sarà facile? Che strana storia è la vita, dice Venditti, lo stesso che canta, notte di lacrime e preghiere, ma stavolta queste saranno davvero tante. Riflettendoci bene forse la prova da superare ci insegnerà meglio a vivere in un mondo dove, oltrepassata la linea di demarcazione dell’adolescenza, ci aspetterà la vita reale, quella che ti aspetta come Caronte che attende le anime e le conduce all’inferno dal quale non potranno più uscire.
Ma siamo pronti, si, perché abbiamo resistito calpestando la nostra stessa libertà per essere forse pronti ad affrontare prove sempre più dure e difficili e il grande insegnamento che questo momento tragico ci ha dato credo non lo dimenticheremo mai, chi ha un perché abbastanza forte, chi ha le giuste motivazioni, chi crede in ciò che fa può superare qualsiasi come e qualsiasi ostacolo e perseguire i propri obiettivi. Tante sono le aspettative e tanti i sogni nel cassetto e questi non saranno sicuramente lasciati da parte per colpa di un virus che ha tentato di indebolirci, ma ci ha reso più forti di prima”.
Sara Amato, V ET Istituto Tecnico Economico ‘Raffaele Piria’