Redel Viola, Simonetti: ‘Difficoltà sì, ma grande fiducia nel gruppo: ne usciremo insieme’

Il giovane capitano neroarancio parla a cuore aperto: Reggio, Fernandez, fiducia nella squadra e crescita con Cadeo

Simonetti Redel Viola

È un momento delicato per la Redel Viola impegnata nel Play-In Gold di serie B Interregionale. L’obiettivo è quello di sempre, la promozione, ma la compagine neroarancio sta vivendo una fase altalenante, nelle prestazioni e nei risultati.

Ai nostri microfoni oggi c’è Simonetti, capitano della Redel, a commentare il momento della squadra, ma l’occasione è buona per una chiacchierata e per conoscere meglio Ilario, unico reggino e “veterano” di un gruppo giovanissimo.

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Benvenuto Ilario. Torniamo un po’ indietro nel tempo e partiamo dalla tua conferma a inizio stagione, sei stato il primo tassello del Gm Vita e del presidente Laganà per il nuovo progetto con la guida tecnica di coach Cadeo, cosa ha significato questo per te?

“Diciamo che anche l’anno scorso io ovviamente mi son trovato veramente bene sia con la città sia con la società, quindi appena abbiamo parlato dell’estate sono venuto a giugno conosciuto il coach, avevo conosciuto Manu, non avevo un’altra alternativa: volevo continuare a giocare per la Viola Reggio Calabria”.

Sei giovane ma hai già avuto di andare in giro per l’Italia. Dopo più di un anno in riva allo Stretto oramai conoscerai bene Reggio: ci racconti un po’ il tuo rapporto con la città? 

“Con la città, con i tifosi, con i cittadini mi trovo benissimo. Diciamo che dal primo giorno in cui sono arrivato ho sentito veramente tanto calore, magari anche perché son reggino. Poi riguardo la società non mi ha mai fatto mancare nulla, dalla prima all’ultima cosa sono stati sempre disponibili su tutto. Vorrei veramente ringraziarli, farò il possibile per ripagarli di tutto quello che mi hanno dato”.

Possiamo dire che tu abbia ripagato ampiamente la fiducia di società e tecnico, stai migliorando sensibilmente le tue statistiche a fine partita e in campo stai prendendo sempre più responsabilità, stai diventando un giocatore sempre più maturo e solido. Che lavoro stai facendo, e come ti sta aiutando in questa tua crescita la guida di coach Cadeo?

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“Ho lavorato soprattutto l’estate. Poi sono arrivato secondo me in una situazione con il coach, con la squadra, dove mi son trovato a pennello. Le idee del coach rispecchiavano anche tanto le mie idee del basket. Col passare del tempo il coach molto sempre più fiducia, ed a un ragazzo di vent’anni questo fa solo che piacere: sei ancora più motivato a far meglio, per cercare di dare una mano nel miglior modo possibile alla squadra”.

Uno dei momenti più importanti della stagione, purtroppo in senso negativo, è stato l’infortunio di Manu Fernandez. Cosa ha significato la sua uscita di scena per lo spogliatoio e per il gioco della squadra? 

“Manu è una persona d’oro, credimi, una persona d’oro che quest’anno mi ha aiutato molto, non solo in campo ma anche fuori, da quando si è fatto male. Perché a parte che per la squadra era un tassello importantissimo, perché era il playmaker e faceva girare tutti in un modo che solo lui secondo me può fare. L’abbiamo sentita tanto la mancanza, però adesso sono arrivati questi quattro innesti che stiamo integrando bene. La sentiamo la mancanza di Manu, però fortunatamente è voluto rimanere qui a Reggio Calabria, per stare vicino alla squadra anche se poteva dell’Argentina: e questa non è una cosa da tutti”.

Parliamo del momento della Viola. Dopo una stagione regolare a dir poco esaltante con una striscia record di 16/17 vittorie consecutive, nella fase a orologio rendimento e prestazioni sono altalenanti. Giù le percentuali realizzative, in attacco spesso si nota la fatica nel trovare letture e soluzioni, e anche in difesa l’intensità non è quella di inizio stagione. Come spieghi questa fase calante?

“Abbiamo iniziato in una maniera assurda questa stagione. Ci sta, secondo me, che arrivi il momento di difficoltà. L’importante è che ne usciamo bene adesso, che siamo ancora più compatti come spogliatoio, e che tutti insieme proviamo a uscirne fuori. Ho piena fiducia in questo gruppo perché, credimi, dal primo all’ultimo, in settimana, ogni giorno in allenamento giochiamo una partita, una finale: ogni giorno, in senso positivo, ci massacriamo. Siamo consapevoli che abbiamo veramente delle potenzialità che ancora neanche noi sappiamo di avere”.

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