Dramma incendi nel reggino. La testimonianza: ‘Il fuoco è stato devastante, abbiamo perso tutto ma siamo vivi’
A 16 giorni dall'incendio imprenditori e cittadini non hanno visto nessuno in paese. Né il sindaco Falcomatà, né il presidente f.f. della Regione Calabria, né il Prefetto.
20 Agosto 2021 - 18:21 | di Vincenzo Comi
Lui è Mario Gullì, insieme alla moglie ha puntato tutto sul paese di Roccaforte del Greco.
Qui hanno deciso insieme di avviare un’azienda agricola. E qui, nel cuore dell’Aspromonte, vivevano in tranquillità, godendo dei prodotti genuini della loro terra che con sacrificio e sudore erano riusciti a rendere ricca e ancora più fertile.
Fino a quei due giorni di fuoco. Il 5 ed il 6 agosto Roccaforte del Greco si è trasformata in una vallata d’inferno.
“E’ da lì che è partito tutto. E da lì si è propagato il fuoco, avvolgendo ogni cosa”.
Ci racconta Mario, indicando dal bivio di San Lorenzo, la vallata di Bagaladi.
“E’ stato distrutto tutto. Uliveti, case, auto. Un vero disastro”.
Da tre anni Mario, insieme alla moglie, gestiva l’azienda agricola, con passione e dedizione. Avevano comprato un bosco e affittato un terreno con case e stalle. Adesso non si ritrovano più nulla.
“Il fuoco è stato devastante. Era dappertutto. Abbiamo salvato una parte degli animali ma moltissimi sono morti. Non esistono più recinzioni (circa 1.500 m di rete distrutti) e gli animali vivi non hanno da mangiare”.
A sedici giorni dall’incendio (in alcune zone ancora in corso) Mario Gullì, così come confermano anche altri imprenditori, non ha visto nessuno in paese. Né il sindaco Falcomatà, né il presidente f.f. della Regione Calabria, né il Prefetto.
“Se gli aiuti non arrivano dallo Stato, non arrivano da nessuna parte. Serve liquidità subito per ripartire altrimenti non ci rialziamo più. E se arriva la pioggia tra qualche settimana ci sarà un altro disastro. Perchè il terreno non tiene più”.
Mario Gullì non risparmia nemmeno la gestione del Parco Nazionale d’Aspromonte.
“Il Parco ha fatto la sua parte in negativo, vietandoci la pulizia del sottobosco e imponendoci vincoli che non hanno senso. Non possiamo nemmeno prendere una pigna o legna secca. Per poter potare i miei alberi devo chiedere prima al Parco. E’ tutto gestito male e da incapaci ed incompetenti. I primi responsabili sono senza dubbio quei disgraziati che hanno appiccato il fuoco ma le istituzioni sono corresponsabili perchè non hanno agito in tempo e negli anni è mancata la prevenzione e chi doveva curare il Parco non lo ha fatto”.
Ma di cosa ha bisogno oggi Roccaforte del Greco?
“Sicuramente anche di un sostegno morale. Dov’è il sindaco Falcomatà? Dov’è il presidente Spirlì? Dove sono i candidati a Governatore della Regione Calabria? Dov’è la Protezione Civile? Come cittadino di Roccaforte sento di ringraziare solo il sindaco Penna, il sindaco di Roghudi Zavettieri ed una sola associazione, la Stella Maris di Bova Marina. Ma eccetto loro, non si è visto nessuno”.