Caro Occhiuto, gli incendi non si spengono a parole. Serve prevenzione

Il caldo anomalo di questi giorni non può essere un alibi. Si poteva fare di più? Si potevano prevenire i numerosi incendi?

Occhiuto

“Prevenire è di gran lunga meglio che curare”.

Basterebbe questa semplice frase, sentita e risentita dai nostri nonni, per comprendere come la strategia di contrasto agli incendi di Roberto Occhiuto, sia totalmente fallimentare.

Il famoso detto di Bernardino Ramazzini non deve essere tra i più apprezzati del presidente della Regione Calabria che, anche quest’anno, per combattere gli incendi, punta tutto su ‘potentissimi’ mezzi volanti.

Emergenza incendi, da soli i droni non bastano

Non parliamo di canadair o moderne flotte aeree antincendio ma di droni. Piccoli droni che dall’alto, attraverso la propria telecamera, dovrebbero intimorire i piromani e quindi evitare gli incendi, oltre che essere utilizzati per sorvolare i mari ed identificare le zone inquinate e i versamenti illeciti.

In tutto i ‘potentissimi mezzi aerei’ sono 30 e sorvolano la Calabria in questi giorni per ‘tutelare’ l’ambiente.

I risultati però, nonostante l’utilizzo dei droni, sono sotto gli occhi di tutti. Centinaia di ettari distrutti, un morto nel Comune di Cardeto, imprenditori in ginocchio e un territorio devastato.

I tredici morti del 2021 evidentemente non hanno ancora fatto comprendere ai vertici istituzionali l’enorme tragedia che la nostra terra vive, puntualmente, ogni estate. E in futuro sarà sempre peggio, visto il clima impazzito degli ultimi tempi.

Una serie di incendi ha divorato anche questa estate (e ancora non è finita) migliaia di colline e boschi. Il fuoco è così intenso che in alcune aree sparisce il 100 per cento della vegetazione.

Leggi anche

Incendi in Calabria, quali le attività di prevenzione?

Ciò che stupisce, anche ai meno esperti, e ciò che fa rabbia quando si sente parlare solo di droni, è la mancanza totale, in tema incendi, di prevenzione.

Forse perchè spegnere un incendio costa fino a dieci volte di più che prevenirlo?

L’operazione di qualche tempo fa di Nicola Gratteri ‘La mafia dei boschi‘ ci conferma gli affari che ruotano attorno agli incendi e al taglio dei boschi.

Accanto al controllo, dodici mesi l’anno, delle Forze dell’Ordine ci chiediamo se non convenga maturare dunque una corretta gestione dei boschi per proteggere il nostro patrimonio e prevenire gli incendi.

La prevenzione degli incendi passa anche attraverso una gestione attiva dei boschi. Valorizzarli, senza abbandonarli. E per gli esperti questo è il modo più sicuro ed economico per proteggere i polmoni verdi dall’azione distruttiva delle fiamme.

Prevenire gli incendi, alcune azioni virtuose

Creare una cultura della prevenzione nelle scuole, aiuterebbe sicuramente e sarebbe più efficace di trenta droni in volo per la Calabria.

Sarebbe sufficiente attivare politiche di prevenzione semplici coinvolgendo e sensibilizzando i privati in attività virtuose.

Alcuni esperti del settore hanno già indicato alcune azioni: il sostegno, la formazione e il mantenimento di squadre specializzate nella lotta agli incendi boschivi e dei volontari antincendio boschivo sono una buona pratica da estendere alla nostra Regione, la pulizia del sottobosco, la cura dei prati e tutte le aree verdi all’interno delle aree urbanizzate, la cui erba alta deve essere rimossa con regolarità.

E ancora.

Il controllo e la bonifica delle discariche abusive nonchè la raccolta puntuale dei rifiuti che genera migliaia di tonnellate di immondizia per strada.

L’avvio di campagne di sensibilizzazione a favore dei cittadini sarebbe un’ulteriore azione di prevenzione. E infine, lo sviluppo di fasce e barriere antifuoco ed il potenziamento di sistemi di Protezione Civile locali fornendo mezzi necessari ai piccoli Comuni, come pick-up o jeep.

Pensiamo se ogni comune calabrese avesse un mezzo pronto h24 per spegnere sul nascere un incendio.

Caro Occhiuto, prevenire è meglio che curare

A Roberto Occhiuto, che dall’interno della Cittadella, monitora il volo dei droni, chiediamo quindi maggiore attenzione alla prevenzione, così come avviene in altre regioni.

La ‘tolleranza zero’ nei confronti di piromani e incendiari non basta.

Serve prevenzione, oltre ovviamente a maggiori mezzi aerei e uomini, per far fronte e aggredire sul nascere gli incendi.

D’altronde, caro Occhiuto, prevenire è meglio e di gran lunga che curare.

Lo tenga in mente, per il futuro della nostra amata terra.