Distruzione in Aspromonte, Penna: ‘Gestione fallimentare. Roccaforte si è salvata da sola’
Il primo cittadino di Roccaforte del Greco denuncia una serie di interventi mancati che hanno inciso al disastro ambientale
22 Agosto 2021 - 09:15 | di Vincenzo Comi
Un disastro. Salendo a Roccaforte del Greco l’odore di bruciato entra nella gola e non va più via.
La cenere è ovunque e avvolge la vasta area che circonda il piccolo paese immerso nel cuore dell’Aspromonte. Pali della luce, segnali stradali, case, auto e persino gli animali (quelli ancora vivi) portano ancora i segni e le ustioni delle fiamme.
Incendi a Roccaforte, di chi è la responsabilità?
Anche la stessa insegna del paese è annerita e cotta dal fuoco. Difficile attribuire colpe ben precise. Ma cittadini e residenti hanno in testa una sola domanda: di chi è la responsabilità del disastro che ha trasformato un polmone verde in un polmone cancerogeno ?
“Le responsabilità sono talmente diffuse e polverizzate che trovare il colpevole diventa difficile. Abbiamo però notato come la Protezione Civile calabrese abbia dei forti limiti e fa acqua da tutte le parti”.
Sono le parole del sindaco di Roccaforte Penna che, ai nostri microfoni, analizza la quasi morte del suo paese.
“Gli incendi nella stragrande maggioranza sono dolosi. Gli interessi di queste azioni così violente sono da ricercare fuori dal nostro territorio perchè abbiamo visto che le prime vittime sono le stesse aziende del territorio. Già il potenziamento della flotta aerea può essere un indizio per capire gli interessi che ci sono dietro”.
Inferno a Roccaforte, tanta solidarietà ma ancora pochi fatti concreti
A 17 giorni dall’incendio Roccaforte del Greco ha avuto tanta solidarietà, tantissima. Ma a distanza di oltre due settimane il paese non ha ricevuto nessun aiuto concreto.
“Se Roccaforte non piange morti è solo grazie al lavoro dei piccoli nuclei di Calabria Verde e grazie ad alcuni gesti eroici dei Carabinieri e Vigili del Fuoco. L’organizzazione che ci sarebbe dovuta essere dal Governo centrale e dalla Protezione Civile non c’è stata affatto. Non abbiamo avuto nessun coordinamento dall’alto. Faccio un esempio: la mattina del 6 agosto il tavolo di crisi in Prefettura non è riuscito a mandare in tempo utile un elicottero nel centro del paese. Il ritardo della decisione ha fatto si che quando è arrivato l’elicottero non ha potuto operare perchè le fiamme erano già alte”.
Vigili, Carabinieri e uomini di Calabria Verde: eroi tra le fiamme
A difendere il paese dunque sono stati solo i Vigili del Fuoco, i Carabinieri e gli operai di Calabria Verde. Ed è proprio da quest’ultimo Ente che la Regione Calabria dovrebbe ripartire per evitare analoghi disastri in futuro.
“Non abbiamo alternative. Dobbiamo tornare alla cura del territorio anche attraverso il canale di Calabria Verde. Dal 1984 l’Ente non assume personale. E’ necessario che ci siano vere sentinelle sul territorio e nuove leve a difesa dell’Aspromonte. In questo disastro si è avvertita tutta la debolezza dell’Ente in termini di risorse umane”.
Rischio idrogeologico, il mostro dietro l’angolo
Circa l’80% dell’intero territorio di Roccaforte è stato distrutto. E le aziende sono in ginocchio.
“Quasi la totalità delle zone di pregio del territorio non esiste più e non esiste più pascolo per gli animali. Basta guardarsi intorno per comprendere la gravità del disastro ambientale”.
Un altro rischio che si presenta adesso infatti è quello del dissesto idrogeologico con l’arrivo delle prime piogge.
“Non sarà un lavoro normale. Occorre che la Regione Calabria coinvolga ad esempio l’Università di Agraria e altre istituzioni. E’ necessario un intervento immediato, programmato e pianificato. Intanto devono subito arrivare delle risorse. Qui ci vorranno anni per ripartire”.
Roccaforte del Greco, il paese è rimasto solo
Il sindaco Penna lamenta infine anche la mancata presenza fisica delle altre forze politiche.
“Qui non si è fatto vedere nessuno. Abbiamo avuto delle interlocuzioni attraverso incontri a Reggio Calabria in Prefettura ma nessuno è salito fin qui a vedere con i propri occhi il disastro. Roccaforte adesso non brucia più, il paese si è salvato da solo”.