Inaugurazione Watefront, Fiamma Tricolore: ‘Ennesima bugia di Falcomatà e Scopelliti’

Il movimento Fiamma Tricolore torna discutere dell'inaugurazione del waterfront: "la determina del 30 aprile liquida le fatture alla ditta esecutrice dei lavori"

Waterfront Scalinata

Il punto cardinale di ogni politico che aspiri ad amministrare una città, regione o paese dovrebbe essere orientato a quello della credibilità e la sua capacità ad attirare la fiducia della comunità che guida o intende guidare. Un politico credibile, un amministratore di cui il popolo ha fiducia ne riscuote non solo il consenso ma soprattutto la collaborazione, la comprensione di quei problemi quotidiani che nel gestire la cosa pubblica purtroppo sono cosa molto comune.

Quanto fino a qui detto è estraneo a chi secondo voi? Ovviamente al sindaco Falcomatà ed alla sua amministrazione. Si fatica a registrare sulla faccia della terra persone più menzognere di costoro che hanno ricevuto, aiutati dalla manina della “Castorina e Soci”, la imbrogliata possibilità di gestire il loro secondo tempo a Reggio Calabria.

Motivo del contendere è stavolta l’inaugurazione del Waterfront che a dire del sindaco metropolitano venne a suo tempo rinviata, e tutta la cittadinanza privata di un’opera pubblica completata ormai da mesi, per l’arrivo in Calabria della “zona arancione”.

La fesseria era talmente grande (le differenze tra zona gialla e arancione riguardano solo lo spostamento tra comuni e alcune attività commerciali) che fin da subito si sono levati numerosi dubbi circa le reali circostanze della mancata inaugurazione ed il passare dei mesi non ha fatto altro che aumentarli mentre i cittadini usufruivano lo stesso di una zona ancora segnalata come “area di cantiere”.

Sulla questione era intervenuto anche Giuseppe Modafferi di “Ancora Italia” indicando proprio nel non avvenuto saldo dei lavori la mancata consegna del cantiere da parte della ditta pugliese esecutrice, la Cobar Spa, con la relativa impossibilità per il comune di inaugurare l’opera.

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La svolta proprio nella giornata di ieri quando, rispondendo ad un messaggio su Facebook, il sindaco Falcomatà dichiara finalmente di essere pronto ad inaugurare l’opera con l’arrivo della zona gialla.

Molto più abile come teatrante che come sindaco ecco svelato l’arcano: a fugare ogni dubbio è la determina n.1316 del 30 Aprile con cui il settore lavori pubblici liquida finalmente le fatture alla ditta esecutrice dei lavori, la Cobar Spa di Altamura. In totale 5 fatture per un ammontare euro 1.265.880,02.

Adesso i reggini potranno finalmente godere del Waterfront: sempre che sia completata “l’aggregazione culturale” ritenuta “necessaria prima dell’inaugurazione” dall’assessore alla cultura e (all’ossimero) legalità come dichiarato in una sua intervista del mese scorso.

Probabilmente, come nel caso dei murales dalla, ricordiamo, inesistente determina, quando secondo la signora non sapevamo leggere una delibera, stavolta magari non sappiamo leggere una determina.

Crediamo caro sindaco e assessore, e presumiamo di aver trovato la soluzione che è necessario per inaugurare il Waterfront pagare la ditta dei lavori e non la supercazzola dell’aggregazione culturale.

Ecco come è oggi ridotta la reputazione di Reggio Calabria: governata da ciarlatani senza alcuna credibilità, menzogneri cui nemmeno la madre crede, tanto che un’opera non viene consegnata da una ditta proprio perché non ci si fida più, e come dargli torto, di chi amministra la città. Il danno di immagine e alla credibilità di Reggio Calabria in attesa del risveglio della magistratura, purtroppo, continua.