Il Pd Calabria raccoglie 5 mila firme e rilancia Oliverio: “Vogliamo le primarie”
'Assist' a Oliverio. "No all'accordo PD-5Stelle imposto da Roma. Per la Calabria decidono i calabresi", la sintesi del pensiero dei circoli Pd in Calabria
10 Ottobre 2019 - 17:32 | Redazione
Sono state consegnate ai componenti della segreteria nazionale del Pd Stefano Vaccari, responsabile dell’organizzazione, Marco Miccoli, della segreteria, e Nicola Oddati, responsabile Mezzogiorno, le cinquemila firme raccolte in Calabria dai circoli dem per chiedere la convocazione delle primarie per scegliere il candidato presidente alle prossime elezioni regionali.
La delegazione, composta da 64 persone tra cui una decina di sindaci e segretari di circolo, durante l’incontro nella sede del partito, al largo del Nazareno, ha consegnato il documento approvato dall’Assemblea regionale dei circoli svoltasi il 27 settembre a Catanzaro.
Nel documento si sottolinea, tra l’altro, la necessita’ di una valutazione “attenta e rigorosa” dell’esperienza del presidente uscente Mario Oliverio.
“Abbiamo accolto con soddisfazione l’annuncio da parte del responsabile Mezzogiorno Oddati che, a breve, sara’ avviato un percorso di ascolto dei territori, in ogni federazione provinciale e che le decisioni non saranno prese fuori dalla Calabria”, ha detto all’Ansa Giuseppe Dell’Aquila, delegato dell’Assemblea dei segretari di circolo e amministratori del Pd, che con Barbara Panetta, segretaria di Circolo, ha incontrato i dirigenti dem.
“Siamo qui – ha aggiunto – per ribadire con forza quanto affermato dal segretario nazionale Zingaretti: i territori devono essere protagonisti. Questo purtroppo in Calabria non sta accadendo. Ci impediscono ogni discussione sulle alleanze, sul candidato presidente e sul programma. Purtroppo il Pd della Calabria e’ commissariato e chi esprime il proprio dissenso ogni giorno subisce le minacce di espulsione dal partito. Il Pd e’ nato per essere plurale, aperto e democratico”.
“Noi chiediamo solo – ha aggiunto Dell’Aquila – di poter dire la nostra, di attivare procedure democratiche e di avviare un confronto con la coalizione di centrosinistra con la quale abbiamo governato.
Siamo venuti qui perche’ amiamo il nostro partito e vogliamo ristabilire un clima di reciproca collaborazione e fiducia con la Segreteria nazionale. Vogliamo contare come base e come territorio e non vogliamo che il Pd si trasformi in un partito senza democrazia interna”.
“Da mesi abbiamo chiesto un confronto democratico sulla composizione della coalizione, sul programma di governo e sul metodo di selezione del candidato presidente. Una gestione burocratica del commissario regionale, invece, ha soffocato la discussione rendendo asfittico, lontano dai territori e dagli iscritti ogni forma di dibattito e di confronto nel partito.
Addirittura, abbiamo dovuto registrare che la linea seguita dal commissario regionale sta portando il PD ad auotoisolarsi e separarsi dalla coalizione di centrosinistra.