Gustavo Enrique Reggi, ariete di nazionalità argentina arrivato a Reggio Calabria nell’estate del 1999 dal Gimnasia. Fa il suo esordio nella prima storica gara giocata in A dagli amaranto, sul campo della Juventus, pareggio rimasto impresso nella memoria collettiva.
GUSTAVO REGGI
Nel turno successivo, Reggi vive il suo giorno di gloria amaranto. Fiorentina ospite di un Granillo stracolmo (ben oltre i posti a sedere disponibili) e in vantaggio 1-2 a pochi minuti dal termine. Complice una papera di Toldo, Reggi trova il pareggio provocando un boato da scossa tellurica. Rimarrà il suo unico gol segnato con la maglia della Reggina, un prestito al Crotone l’intermezzo prima del ritorno in Argentina.
LACRIME DI GIOIA… E DI RISATE
Reggi, forse ancor più per il gol realizzato contro la Fiorentina, sarà ricordato per un altro episodio. Reggina-Bologna, amaranto che in contropiede potrebbero realizzare un gol, tutte le speranze sono tra i piedi di Reggi. Il centravanti argentino sente il peso di una città addosso e cade comicamente, da solo, a terra. Un altro boato del Granillo… stavolta di risate.
REGGI DOPO LA REGGINA
Prestato al Crotone, Reggi nel 2002 torna in Argentina, al Santa Fe, prima di trasferirsi in Spagna (Las Palmas e Levante) con alterne fortune. Con le maglie di Quilmes e San Martin le ultime esperienze da calciatore, prima di appendere le scarpette al 2014, a ben 41 anni.
Dal campo alla panchina, oggi Reggi è allenatore del Club Atlético Huracán Las Heras, società che milita nelle categorie inferiori del campionato argentino.