Guerra in Ucraina, Di Maio: “Subito 100 milioni di euro al Governo di Kiev”
"L'Ucraina non è un luogo lontano, è Europa. Se qualcuno pensa che questa guerra non ci riguarda, si sbaglia"
28 Febbraio 2022 - 14:39 | di Redazione
“Ho comunicato al collega Dmytro Kuleba di avere appena firmato la delibera che dispone l’erogazione immediata di 110 milioni di euro al governo di Kiev, come espressione concreta della solidarietà e del sostegno dell’Italia a un popolo con cui coltiviamo un rapporto fraterno”.
Così su Facebook il ministro degli Affari esteri Luigi Di Maio, che aggiunge: “In questo momento l’Ucraina è sotto assedio senza avere una colpa, attaccata con continui bombardamenti dal governo russo. La pace è l’obiettivo per cui tutti noi continuiamo a lavorare ogni giorno e alle armi russe replichiamo con le sanzioni: l’unica via per fermare questa folle guerra. Stiamo mettendo in campo sanzioni sempre più dure e già al Consiglio Affari Esteri di oggi ci prepariamo a discuterne altre.
L’Ue e tutti gli alleati devono far fronte comune e continuare a dare grande prova di compattezza. Avanti con determinazione in questa ‘resistenza europeà alla violenza di Putin”.
Chiediamo un cessate il fuoco” in Ucraina “per riuscire ad evacuare donne e bambini”. Queste le parole di Di Maio nel corso della trasmissione ‘Che tempo che fa’.
“Questa guerra ha un nome e un cognome: Vladimir Putin”, ha aggiunto. “C’è una società civile russa che sta protestando nelle piazze dove è vietato anche facendosi manganellare, a sostegno dei fratelli ucraini – ha sottolineato -. L’Ucraina non è un luogo lontano, è Europa. Se qualcuno pensa che questa guerra non ci riguarda, si sbaglia. Se non fermiamo Putin con la diplomazia, ma anche con le sanzioni, il prossimo Paese potrebbe essere un altro Paese dell’Europa”.
I negoziati si possono fare “se sono reali e leali”, da Putin però sono arrivate solo “provocazioni”, ha precisato, sottolineando che “i cittadini ucraini hanno il diritto a diventare cittadini europei, ad entrare nell’Ue o nella Nato democraticamente, non devono avere paura dei carri armati”, ha concluso il Ministro degli Esteri.