GreenPeace contro la centrale a Carbone di Saline. Quando una vignetta contro il carbone costa 4 milioni di euro…


La nave di GreenPeace a Reggio Calabria non solo per incontrare i rappresentanti del Coordinamento dell’Area Grecanica No al Carbone, che da anni lottano contro il progetto di una nuova centrale a carbone a Saline Joniche, ma anche per dare solidarietà ai vignettisti che nei mesi scorsi hanno scelto di denunciare con la satira lo scempio al territorio e l’ennesima minaccia fossile all’ambiente, al clima e all’economia che si vuole realizzare nella zona.Un progetto, seconso GreenPeace assurdo, da costruire ex novo sulle macerie di un polo chimico mai entrato in produzione, e soprattutto costoso in termini etici ed ambientali.Applicando ai dati tecnici del progetto di Saline la metodologia usata due anni fa dall’istituto di ricerca SOMO, che analizzava gli impatti dell’inquinamento delle centrali a carbone in Italia, si è scoperto infatti che la realizzazione dell’impianto causerebbe 44 casi di morte prematura l’anno e danni economici (sanitari, ambientali, climatici) pari a 357 milioni l’anno!Come se non bastasse si tratta di un progetto che va avanti “a suon di minacce”: la società che intende realizzare l’impianto, la SEI, di cui sono principali azionisti il gruppo svizzero Repower (che sta abbandonando il progetto) e la multiutility italiana Hera, ha denunciato nei mesi scorsi tre attivisti dei No al Carbone, per aver diffuso delle vignette satiriche ritenute “lesive dell’immagine della società”.Quanto chiedono? Un risarcimento di 4 milioni di euro!Per questo alla vigilia dell’arrivo della nave a Reggio Calabria, è stata lanciata una campagna di grandi affissioni riproducendo una delle vignette incriminate: se il carbone uccide, perché il processo si fa all’attivismo?Intanto, la Dichiarazione di indipendenza dalle fonti fossili ha già raggiunto oltre 44mila firme: aderisci anche tu!