Gratteri: ‘Santelli persona onesta. Morra non doveva dire quella frase’
Gratteri, intervistato a DiMartedì, commenta le parole di Morra sulla Presidente Santelli: "Mai uscita in una intercettazione"
25 Novembre 2020 - 09:54 | di Eva Curatola
La bufera abbattutasi sul Presidente della Commissione parlamentare Antimafia continua a imperversare. A causa di alcune dichiarazioni rilasciate in un’intervista, Nicola Morra è finito nel mirino del giudizio, in particolar modo quello della destra politica e della Calabria.
Della questione ha parlato anche il magistrato Nicola Gratteri ospite alla trasmissione “DiMartedì” in onda su La7.
Le dichiarazioni di Nicola Gratteri sulla vicenda Morra-Santelli
“Morra non avrebbe dovuto dire quella frase. Io ho conosciuto l’onorevole Santelli nel 1994, quando era sottosegretario alla Giustizia. In questi anni di magistratura ho chiesto e ottenuto migliaia di intercettazioni telefoniche e ambientali. Nelle intercettazioni che ho fatto ce ne sono centinaia che riguardano politici calabresi. La Santelli non è mai uscita in una intercettazione, mai due faccendieri hanno detto ‘andiamo da Jole, andiamo da Santelli’ o altri politici hanno detto ‘la facciamo come intermediaria’. Quindi io l’ho conosciuta come una persona perbene e onesta”.
Poi Gratteri ha aggiunto:
“Uno può anche non condividere le idee politiche, può essere di sinistra di destra o di centro, però io l’ho conosciuta come persona onesta. Detto questo, Morra non avrebbe dovuto dire quella frase, però io ho conosciuto Morra da pochi anni, posso dire che anche lui è impegnato, crede nella lotta alla mafia, nella lotta al malaffare, Morra non è uomo di mediazione” ma “non condivido quello che lui ha detto”.
E sull’arresto del Presidente Tallini
Parlando dell’arresto di Domenico Tallini, presidente del consiglio regionale della Calabria, coinvolto nel congelata “Farmabusiness” condotta dalla DDA di Catanzaro, Gratteri ha affermato:
“Questa indagine è nata nel 2014, c’erano tante cose ferme e accantonate per varie concause. Pensi che questa richiesta di misura cautelare era ferma al gip da almeno un anno, perché noi facciamo una richiesta di misura cautelare oggi e il gip risponde fra un anno”.
Gratteri ha aggiunto:
“Questa è una costante per tutte le richieste di misure cautelari quando non c’è un ufficio gip proporzionato al lavoro che produce la procura. I tempi questi sono, in quasi tutta Italia. L’indagine è partita dalla famiglia Grande Aracri, una famiglia di ‘Ndrangheta di serie A. C’era una intercettazione ambientale dalla quale sono usciti tanti filoni. E in uno dei filoni si è arrivati ad un affare che era quello dei farmaci, quello di creare una rete, una catena di farmacie e parafarmacie per vendere dei farmaci”.