Scopelliti apre la voragine nel Comune di Reggio: “Circa 900 milioni non spesi. Come mai?”

Scopelliti punge l'amministrazione con numeri che fanno impressione. "Mandate a quel paese chi dice che non ci sono soldi"

Scopelliti Giuseppe Libro

Il passato e il presente del Comune di Reggio Calabria a duello sul ‘ring’ di Piazza Duomo. Sabato l’evento organizzato da Giuseppe Scopelliti ha visto la città rispondere con una presenza andata oltre le aspettative.

Erano infiniti i significati politici che si (mal) celavano dietro la manifestazione, molto più somigliante al comizio di chiusura di una campagna elettorale. Giuseppe Scopelliti ci ha provato in tutte le salse a dire ad affermare il contrario, ma la curiosità rimane ugualmente.

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L’ex Sindaco e Governatore ha affrontato numerosi argomenti, l’esperienza in carcere è diventata quasi marginale rispetto a quello che è rimasto del tanto discusso e criticato Modello Reggio.

“Quello era il modello di una città che voleva essere baricentrica nel Mediterraneo, con una visione e obiettivo chiari. Avrà avuto qualche lacuna ma aveva prospettive e opportunità importanti. Se c’è stato qualche errore sono stati pagati, diverso però è il segnale chiaro che è partito all’epoca, ovvero demolire e disintegrare quel modello di città.

Oggi in molti rimpiangono quella visione, anche elettori di centrosinistra, pronti a votare un progetto di città differente rispetto alle loro idee. Quella visione di città però rischia purtroppo di essere irripetibile per Reggio Calabria: mancano idee, classe dirigente e imprenditori per farla tornare a vibrare”.

I numeri di Scopelliti

Al di là delle considerazioni e i pensieri espressi da Scopelliti dal palco di Piazza Duomo, sono i numeri esibiti dall’ex sindaco e governatore a fare impressione.

“Cosa sarebbe accaduto se i 300 milioni del Decreto Reggio rimanevano fermi con noi a guidare l’amministrazione? In 9 anni delle attuali amministrazioni si è speso solo 1 milione di euro, è paradossale, noi ne avevamo spesi 70 milioni in pochi anni.

Decreto Reggio, Patti per il Sud, 360 milioni dilapidati, risorse che avevo messi io da Governatore della Regione. In totale -ha sottolineato Scopelliti- parliamo di 8-900 milioni di euro. Tutte queste risorse sono ferme, come mai? Mandate a quel paese chi dice che non ci sono risorse disponibili, ci sono e in abbondanza ma non stati spesi per incapacità di amministrare.

Basti pensare al Museo di Zaha Hadid, prima definanziato e poi recuperato, o ancora ai 120 milioni per la mobilità che avrebbe rivoluzionato la viabilità di Reggio Calabria, di cui 100 milioni non sono stati spesi. Perchè gli imprenditori sono fermi, di cosa avete paura? Li esorto a manifestare dissenso per il momento di degrado totale che vive la città”, l’affondo di Scopelliti.

Sinora, da Palazzo San Giorgio non è arrivata nessuna risposta rispetto alle numerose punzecchiature lanciate da Scopelliti in questi mesi che lo hanno visto girare tutta la Calabria per la presentazione del suo libro.

Da Piazza Duomo però, se possibile, l’ex sindaco e governatore ha ulteriormente alzato il tiro, da capire se dall’assessorato al Bilancio o da altri settori arriveranno delucidazioni rispetto ai numeri esposti da Scopelliti.

E gli attacchi potrebbero presto avere un nuovo interlocutore, nella figura del sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà, con quest’ultimo che dal 26 ottobre potrebbe tornare al comando di Palazzo San Giorgio. Il duello a quel punto rivedrebbe sulla scena politica reggina i due esponenti che hanno catalizzato attenzioni, consensi e critiche nell’ultimo ventennio in riva allo Stretto.

Entrambi accomunati da un doppio mandato da sindaco, entrambi coinvolti in vicende giudiziarie, entrambi a caccia di un riscatto dentro e fuori la loro città. Le similitudini tra Falcomatà e Scopelliti, con ogni probabilità, finiscono qui…

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