Giunta comunale, Falcomatà riparte dall’usato sicuro e chiede aiuto alla città: ‘Completiamo la rivoluzione’
Le vere novità sono Giuggi Palmenta e Rosanna Scopelliti che spegne le polemiche: "la diversità è ciò che unisce"
24 Ottobre 2020 - 16:14 | di Claudio Labate
“Da adesso la Giunta si mette all’opera”. E’ iniziato il secondo tempo dell’amministrazione targata Giuseppe Falcomatà che parte proprio da “Opera”, l’istallazione permanente dell’artista Tresoldi ubicata sul Lungomare. Ricomincia insomma da dove ha chiuso il primo mandato il sindaco, che aveva inzugurato la preziosa istallazione proprio a ridosso delle elezioni amministrative. E scommette forte su un rinnovamento che nei fatti non sembra essere poi così evidente. Le vere novità della sua giunta, al netto del ruolo di vicesindaco che sarà nominato nei prossimi giorni, sono rappresentate da Rosanna Scopelliti e da Giuggi Palmenta. Per il resto – da Demetrio Delfino a Rocco Albanese, da Giovanni Muraca a Paolo Brunetti, e da Irene Calabrò a Mariangela Cama – non sembra esserci stata quella rivoluzione promessa anche se, insiste il primo cittadino, al 70%. In fin dei conti sei degli otto assessori presentati alla stampa questa mattina hanno ricoperto ruoli, anche di peso, nell’esperienza amministrativa appena conclusa. Chi da Presidente del Consiglio, chi da delegato e chi da assessore. Niente da dire sulle persone, ma certi concetti – rinnovamento, cambiamento – non hanno bisogno di spiegazione e, al netto di sterili polemiche, è chiaro che l’impalcatura della vecchia giunta/amministrazione è rimasta pressocchè immutata. Chi ha fatto bene è stato riconfermato o promosso. Questo è.
Piuttosto, è più azzeccato l’adagio che ripete già da un po’ il primo cittadino: “rinnovamento nella continuità”.
“La città ha chiesto discontinuità che va data dalle primissime scelte, e avere una giunta che è rinnovata per ben più della metà dei suoi componenti va in questa direzione”.
In apertura Falcomatà ha ringraziato giunta e amministrazione passata parlando, per quella odierna, di “arricchimento della squadra”, di una giunta irrobustita, e di una amministrazione rinforzata, che sarà capace di guardare in faccia le sfide di questa epoca e di potersela giocare su più tavoli. Ma il sindaco chiede anche l’aiuto della città, che appena una ventina di giorni fa gli ha staccato il biglietto per il secondo tempo. “Ognuno può e deve sentirsi in diritto e anche in dovere di scendere in campo” dice usando ancora il gergo calcistico. “Solo chi vorrà stare in panchina o in tribuna – ha avvertito – lo farà autonomamente”. Gli ingredienti alla base delle sue scelte, oltre al profiilo della competenza, sono gli elementi dell’onestà della trasparenza e l’amore e la passione per la città. “Chi decide è difficile che possa mettere tutti d’accordo. Ma ora la città deve rimettersi in gioco, dobbiamo rivoluzionare le cose i metodi le persone, dobbiamo completare una rivoluzione gentile in questa città. E la rivoluzione si fa sporcandosi le mani e non si può pensare di chiedere la rivoluzione standosene poi seduti sul divano di casa”.
La giunta
Come detto all’appello stamane mancava soltanto il neo vicesindaco. Falcomatà non si è sbottonato, ha parlato di annuncio imminente di una personalità pescata al di fuori degli ambienti partitici e politici. Ma intanto c’era la necessità di dare un segnale alla città presentandosi con una squadra al primo Consiglio comunale di lunedì prossimo.
Riconfermatissima Irene Vittoria Calabrò (Psi) che rimane alle Finanze e Tributi ed aggiunge la delega alle Attività produttive. Proprio per questo la Calabrò dice di sentire una maggiore responsabilità sulle spalle, ma assicura: “Il lavoro non mi ha mai spaventato” dice indicando il traguardo del Bilancio previsionale 2020-2022 che potrà godere dei benefici dello stop al Piano di riequilibrio grazie al Decreto Agosto. Il secondo tempo? “Sarà un secondo tempo che voglio vivere nell’ordinario, riuscendo cioè a programmare ciò che non è stato possibile fare in questi anni. Reggio ha bisogno di serenità”.
Riconferma anche per Mariangela Cama, protagonista nell’ultimo scorcio di consiliatura del PIano strutturale comunale. Per lei le deleghe alla Pianificazione territoriale e urbana sostenibile e programmazione progetti strategici – Edilizia, Vigilanza e Demanio marittimo – Mobilità e Trasporti – Società partecipate.
A Rosanna Scopelliti, vanno Cultura – Turismo – Legalità – Scuola – Università. La figlia del giudice trucidato dalla criminalità organizzata ringrazia per il ruolo assegnatogli: Sarà un impegno volto a ritrovare l’identità di Reggio Calabria della nostra comunità cittadina che è viva ed ha al suo interno persone che l’hanno resa grande. Sarà quindi importante una buona iniezione di fiducia e riscattarsi dagli stereotipi, dell’idea che Reggio sia l’ultima città d’Italia. La richiesta che faccio alla cittadinanza è quella di essere molto esigente verso l’amministrazione”. Il suo nome ha suscitato qualche mugugno tra i duri e puri della coalizione, anche per via del fatto che ha militato nel centrodestra con il quale è approdata in Parlamento. Lei però fa spallucce e rilancia: “è chiaro che vengo da una storia politica che non è la stessa del sindaco, ma proprio in virtù della mia indipendenza che ho sempre rivendicato e rivendico oggi, si possa fare un buon lavoro. Del resto la diversità è ciò che unisce e che ci sprona a fare sempre meglio”.
Alla giovane Giuseppina (Giuggi) Palmenta sono andate le deleghe allo Sport – Politiche giovanili – Europe Direct. Emozionata ma determinata, la Palmenta raccoglie i frutti di un impegno politico che si è dispiegato nel tempo accanto all’amministrazione del sindaco Falcomatà: “Sono consapevole di quello che si dovrà fare. POlitiche giovanili, sport, sono ambiti che conosco molto bene. C’è molto da fare non da lunedì, da subito. In questi sei anni ho fatto parte della Commissione Politiche giovanili e la fiducia accordatami dal sindaco è un peso importante che spero di allegerire con cose importati”.
Al veterano Rocco Albanese, sempre pronto alla battaglia politica e amministrativa, sono andate deleghe pesanti che in qualche modo hanno segnato gli ultimi anni in termini di mancati risultati: sono le Manutenzioni (edilizia, scolastica, stradale, idrico, fognario, illuminazione e cimiteri) ma anche la Politiche abitative ed Edilizia Residenziale Pubblica con la Dismissione e valorizzazione del patrimonio e la Protezione Civile. Lui sa bene che è una grande sfida e un gran lavoro e rilancia con il solito vigore il proprio impegno per la città.
Fiducia confermata anche per l’ex delegato Paolo Brunetti a cui vanno le deleghe ad Ambiente – Ciclo integrato dei rifiuti – Depurazione – Verde pubblico – dismissione amianto – Polizia Municipale.
Conferma per il fedelissimo Giovanni Muraca che rimane ai Lavori pubblici – Grandi opere e Risorde UE.
Cambia ruolo invece Demetrio Delfino, ex presidente del Consiglio comunale. A lui sono state accordate le deleghe al Welfare e alle politiche della famiglia. “Sarà un settome molto delicato e complicato, sarà un impegno pesante che affronterò con la passione di sempre. E’ nel dna della sinistra questa delega, speriamo che oltre ad esserlo in teoria lo sarà anche nella pratica. Le persone hanno bisogno di risposte concrete e immediate, e noi non possiamo sbagliare”.