Creata in Calabria un’app rivoluzionaria per non perdersi. Il lancio a Tokyo
06 Ottobre 2018 - 15:02 | di Eva Curatola
Ancora una storia made in Calabria, una storia di sviluppo e innovazione che fa ben sperare per il futuro della nostra regione. É la storia di Gaetano D’Aquila, Giuseppe Fedele e Giuseppe Cutrì a cui si è poi aggiunto Matteo Faggin, tre calabresi ed un lombardo, che grazie alle loro capacità sono stati in grado di dar vita ad un servizio in grado di battere Apple e Google.
Avete presente il GPS? Ognuno di noi ne ha fatto uso almeno una volta nella vita e in tanti non possono più farne a meno. Ecco GiPStech è una versione indoor del GPS, ovvero una guida per spazi chiusi! Grazie all’app nata dalla mente degli ingegneri calabresi, oggi, è impossibile perdersi anche all’interno di spazi chiusi come ad esempio un aeroporto. GiPStech è infatti un vero e proprio sistema tecnologico di localizzazione nei luoghi chiusi, che utilizza il campo geomagnetico terrestre come segnale guida.
Un’app rivoluzionaria, futuristica e utilissima se si pensa che trascorriamo la maggior parte della nostra vita in spazi chiusi dove il tradizionale Global Positioning System non riesce ad arrivare.
Con il passare degli anni, l’app degli ingegneri calabresi ha fatto il giro del mondo conquistando premi su premi, tanto da attirare l’attenzione dei giapponesi di Ntt Data, colosso del system integration con fatturato da oltre 14 miliardi di dollari, che hanno acquistato in licenza la tecnologia calabrese.
E proprio in Giappone, GiPStech è stata lanciata per la prima volta durante l’estate. La Ntt ha infatti deciso di mappare il vastissimo aeroporto internazionale Narita di Tokyo, un bacino da 35 milioni di passeggeri l’anno al cui interno sarà finalmente facile orientarsi grazie all’applicazione ‘made in Calabria’.
Anche in un terra che sembra essere stata abbandonata dalle istituzioni e dagli stessi abitanti, può invece prender vita l’innovazione. Questo gruppo di quarantenni è infatti riuscito a proiettarsi, e a proiettare l’immagine della propria terra, nell’agone internazionale dell’high tech. Un successo che rende orgogliosa la Calabria e i calabresi, soprattutto in un momento in cui nella nostra regione la disoccupazione viaggia al 21,6%, con picchi del 55% fra i giovani.
“A dimostrazione del fatto – ha sottolineato D’Aquila – che anche qui si può fare innovazione: un segno di grande riscatto, alla faccia di chi ci considera Terzo mondo”.