Giorno del Ricordo, il presidente Mancuso: ‘Non dimenticare quanti vennero uccisi nelle foibe’

"Data fondamentale per riflettere sulle ideologie totalitarie e sulle loro tragiche conseguenze per l’essere umano" le parole di Mancuso

Filippo Mancuso

Il Giorno del Ricordo rimane una data fondamentale per commemorare le vittime delle foibe, tutte le persone uccise in quel massacro e costrette all’esodo forzato, ma anche per riflettere sulle ideologie totalitarie e sulle loro tragiche conseguenze per l’essere umano.

Non bisogna dimenticare – come ha più volte sottolineato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – il dolore inflitto agli italiani di Istria, Dalmazia e Venezia Giulia sotto l’occupazione dei comunisti jugoslavi durante la drammatica fase storica legata alla Seconda Guerra Mondiale e agli eventi successivi.

L’importanza del Giorno del Ricordo

La solennità civile nazionale, istituita nel 2004, ha l’obiettivo di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe.

Determinati avvenimenti, macchiati dal sangue di tanti innocenti, devono rimanere impressi nella nostra memoria ed essere divulgati, in particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, affinché le nuove generazioni possano conoscere e approfondire questa tragica pagina della storia italiana.

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Un impegno delle istituzioni e delle scuole

La legge sul Giorno del Ricordo ha avuto il merito di eliminare l’indifferenza che per troppo tempo è calata sulle atrocità subite dagli italiani per mano della repressione comunista.

Per costruire un futuro libero da odi etnici e brutalità oppressiva, è essenziale il coinvolgimento attivo delle istituzioni e delle scuole, con iniziative mirate alla sensibilizzazione storica e civile.

Un messaggio di pace e rispetto tra i popoli

Solo un costante lavoro di sensibilizzazione contro ogni forma di violenza e sopraffazione può contribuire a costruire una società libera da odio e pregiudizi razziali, fondata sul rispetto dell’individuo e sulla pace tra i popoli.

Il Presidente del Consiglio Regionale
Filippo Mancuso