Giornata della Memoria, il gruppo del Pd ricorda le vittime della Shoah
“Davanti alle ombre che si ripropongono siamo in grado di rifare le scelte dei calabresi di Ferramonti?” la nota
27 Gennaio 2025 - 09:48 | Comunicato Stampa
“Siamo ancora coscienti di cosa significhi la Giornata della Memoria? Oppure ne abbiamo fatto una stanca riproposizione priva del senso che le è proprio? Sono domande che non devono sorprendere chi ritiene il 27 gennaio un momento fondativo del calendario civile della nostra Repubblica. Domande che risuonano in modo sempre più forte in chi, troppo spesso e sempre più, avverte una intollerabile falsità in chi pubblicamente celebra ma quotidianamente agisce in senso contrario”.
A sostenerlo, tramite una nota stampa, sono i consiglieri regionali del gruppo del Pd a Palazzo Campanella.
Il 27 Gennaio e il Richiamo ai Valori Universali
“La data del 27 gennaio – proseguono i consiglieri dem – dovrebbe scolpire la necessità della solidarietà, della difesa dei diritti umani e dei valori stuprati e straziati dal nazifascismo. Ma dov’è la solidarietà umana davanti all’ennesimo grottesco tentativo di deportare in Albania 50 esseri umani la cui unica colpa è quella di essere nati nella parte sbagliata del mondo? Dov’è l’eguaglianza quando si negano elementari diritti a chi ha preferenze sessuali diverse dalle nostre? Dov’è il senso della Storia quando si riattizzano le fiamme dei nazionalismi che hanno devastato l’Europa? Dov’è la civiltà quando si vedono saluti fascisti e nostalgie indecenti perfino in capo ai più alti rappresentanti delle nostre istituzioni?”.
Ferramonti: Memoria e Riflessione
“Ebbene – si legge ancora nella nota stampa –, in Calabria, abbiamo un esempio che dovrebbe far riflettere profondamente: si chiama Ferramonti e fu un campo della vergogna. Molti calabresi di allora, però, seppero trasformarlo in un’occasione di dignità e, davanti all’orrore, reagirono scegliendo di fare la cosa giusta.
La riflessione principale da fare in occasione della Giornata della Memoria è proprio questa: siamo capaci di sentirla come ammonimento eterno per il presente e per il futuro? Siamo capaci di trasformare quel ricordo in qualcosa di tangibile, di concreto, di attuale?
Davanti alle ombre che si rifanno innanzi, siamo capaci di scegliere di restare umani e di fare la cosa giusta? Rispondere a queste domande vuol dire davvero fare memoria e agire per fare in modo che l’orrore non debba più ripetersi”.