Aretina per chi abita in città non è certo dietro l’angolo ma oltre il centinaio di persone si sono mosse ieri per raggiungere Villa Rosa dove si è tenuto il concerto-party di Turi, il talentuoso rapper calabrese. L’atmosfera che si respira appena arrivati è molto “easy”: la location, con piscina campi da tennis e giardino è di certo molto accogliente e come sottofondo i dj suonano musica reggae e danchall. L’evento inizia alle ore 19, con party in piscina, ma la musica suonata dal vivo inizia molto più tardi: solo a mezzanotte, infatti Easy One e Mad Saimon dei Kalafro accendono i microfoni. Quattro pezzi di musica di protesta, carica di rabbia, contro i poteri forti e contro la mafia, con esplici e chiari riferimenti alla situazione degli immigrati a Rosarno “dove un uomo vale 40€ al mese”. Sulle note di “Curre curre guagliò” dei 99 Posse, Easy e Mad lasciano e intorno all’una sale sul palco Funky turi che, dopo avere scaldato il suo pubblico, parte come una furia con la scaletta dei suoi migliori pezzi: “Radical shit”, “Fuoco al tetto”, “Capeesh”, “La tua donna”. E’ davvero in gran forma il “Calabro Nove”, e non si risparmia di certo continuando a coinvolgere il pubblico con “Focu meu” “Yes yes nasty” “La migliore sensazione” e per finire “Tutto gira come deve”.Quasi un’ora e mezzo di pezzi davvero carichi di profondo impegno sociale per un artista che ha imparato a usare il rap come veicolo di denuncia di situazioni che stanno strette a troppi giovani che vivono il disagio di abitare in calabria. La forza di Turi e la sua originalità bisogna dirlo sta proprio nelle sue radici calabresi, anzi “ra chiana” come si dice da queste parti, un territorio difficile e aspro come tutti sappiamo. Tutto ciò si concretizza nei testi in diletto calabrese stretto, mescolato a slang americano: il marchio di turi proprio per questo non può essere imitato da nessuno che non sia nato e vissuto da queste parti.Chicca finale: Turi ci rivela in confidenza l’intenzione di iniziare nuove collaborazioni con altri artisti calabresi talento che, “per scaramanzia”, preferisce non fare ancora i nomi. Serata per veri amanti della musica insomma, vista sia la distanza dalla città sia il “tono” molto particolare del concerto: ma non è rimasto certo con l’amaro in bocca chi ha scelto di partecipare ieri sera alla prima delle produzioni “made in isteria”, il nuovo “produttore gastrico di eventi” reggino che ci ha promesso un’ estate davvero intensa. an on line