Reggio, degrado al Fortino di Pentimele: la denuncia di un ciclista – FOTO
"Si dice che una foto trasmette emozioni, guardatele, la mia emozione è stata tanta Amarezza" la testimonianza del ciclista reggino
27 Gennaio 2025 - 10:54 | Redazione
Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di un ciclista reggino, che durante un’escursione in mountain bike ha scattato alcune foto per denunciare la situazione di abbandono e degrado al Fortino di Pentimele, oggetto di recenti lavori di restauro e riqualificazione.
“La Collina sulla città. Fortino basso Pentimele, ennesimo atto vandalico, dopo il restyling a spese della Comunità Europea inserito nel Por Calabria 2013-2017, ultimati e mai consegnati ad Enti o Associazioni come avvenne per il fortino di Arghillà, oggi Ecolandia. Alcuni scatti fatti giorno 21 gennaio 2025 del fortino, dopo aver raggiunto in MTB la collina di Pentimele, meta di tanti bikers che giungono dal lato di Vito Superiore”.
Stato di Degrado e Atti Vandalici
“Portoni scassinati e sradicati dalle cerniere, locali ammuffiti, faretti distrutti, una stanza con pavimento a vetro per esposizione sottostante vandalizzata con terriccio, porte a vetro forzate, alcune di queste rotte in frantumi con la vegetazione spontanea, che a breve, ne impedirà l’ingresso”.
“Finestre distrutte, il locale esterno al fortino vandalizzato con l’asportazione dei servizi igienici e parte del quadro elettrico. All’interno del fortino il portone principale è stato forzato e vi è una crescita di vegetazione spontanea, oggetto di tanto tempo di incuria”.
La Testimonianza del Ciclista
“Si dice che una foto trasmette emozioni, guardatele, la mia emozione è stata tanta Amarezza.
La strada principale ai fortini oggi è un cantiere aperto per lavori di rifacimento del manto stradale e dell’illuminazione, unico modo per raggiungerla in MTB. Sarà stato questo il motivo che non ha permesso l’asportazione dei materiali visti in foto? Sarà ciò che ha scatenato la furia vandalica dei soggetti che ne hanno fatto irruzione all’interno?
Impensabile vedere spesi tanti soldi pubblici per dei beni abbandonati a se stessi e all’incuria. Chiediamo all’Organo preposto alla tutela dei patrimoni di tali beni storici della nostra città di ripristinare i luoghi e di tutelarli con un’adeguata sorveglianza, con l’auspicio che questi possano essere meta di una città, dicasi vocata al turismo”.