Oliveto sta con Putortì. Fiaccolata per la famiglia, distrutta dal dolore - VIDEO

Un migliaio di persone ha attraversato il paese in segno di vicinanza alla moglie e al figlio Angelo. Oliveto si stringe al dolore della famiglia

Angelo, appena diciottenne, è ormai l’uomo di casa. Dopo la tragedia che ha colpito la sua famiglia, adesso è lui, d’improvviso, a dover sostenere emotivamente la madre trovando la forza e il coraggio di andare avanti, con amore e fiducia.

E’ in prima fila, col volto distrutto dal dolore, a tenere, insieme ad altri giovani di Oliveto, il manifesto con la scritta “La difesa è sempre legittima“.

E’ uno dei tanti cartelloni che amici, parenti e vicini di casa hanno preparato, in occasione della manifestazione silenziosa in segno di vicinanza alla famiglia di Francesco Putortì.

La fiaccolata di ieri sera tra le strade di Oliveto, organizzata spontaneamente dai giovani del paese per sostenere la famiglia Putortì, ha visto la partecipazione di un migliaio di persone. Tutti in religioso silenzio hanno attraversato il paese da piazza Cilea, fino ad arrivare davanti la casa di Francesco, il macellaio che ha difeso la propria casa e la propria famiglia, aggredendo i malviventi e ferendone uno gravemente con diverse coltellate, poi morto davanti all’ospedale Morelli.

“Grazie a tutti per la presenza. Siamo davvero grati. L’unico fine di questa manifestazione è quello di mostrare solidarietà alla famiglia – spiega una delle ragazze organizzatrici prima dell’inizio del corteo – Non è una manifestazione di protesta. Invitiamo tutti a mantenere il silenzio nella forma di rispetto per le persone che stanno soffrendo”.

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I malviventi hanno già scassinato la cassaforte quando Francesco è rientrato. Li ha scoperti e, in base alla sua ricostruzione, ci sarebbe stata una violenta colluttazione: Putortì avrebbe impugnato un coltello e colpito i due ladri prima che questi riuscissero a scappare e a correre, ripresi dalle telecamere in strada, per oltre 800 metri. Ai malviventi, nella fuga, sono cadute anche le pistole che avevano da poco rubato a casa del macellaio, armi detenute legalmente. Uno dei ladri feriti è stato poi abbandonato dai complici poco prima di morire nel piazzale dell’ospedale Morelli di Reggio Calabria. L’altro ladro ferito è riuscito ad attraversare lo Stretto in traghetto, ma poi è stato costretto a recarsi all’ospedale di Messina dove è ancora ricoverato.

Francesco Putortì ha dunque ucciso uno dei ladri piombatogli in casa e per questo si trova in carcere dal 27 maggio, accusato di omicidio volontario. Per i legali si tratta invece di eccesso di legittima difesa.

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Davanti la casa di Putortì, centinaia di fiaccole illuminano il cortile antistante, meta di arrivo del corteo. Lì, dopo l’applauso compatto di tutti i partecipanti, scoppia il pianto della moglie, ancora incredula per quanto successo.

Una famiglia distrutta dal dolore, che fino a quel maledetto lunedì, viveva in serenità e pace, nel piccolo paese collinare a sud della città.

Da 10 giorni Putortì è rinchiuso in carcere. La comunità di Oliveto incrocia le dita e chiede l’immediata scarcerazione.

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Davanti la casa di Francesco vengono lasciati gli altri manifesti:

Oliveto è con Franco. Oggi a lui, domani a chi?“.

Fiaccolata Oliveto

QUI IL VIDEO DELLA FIACCOLATA